A Bergamo vittoria di concentrazione e caparbietà. Anche di sofferenza. Ma pure di qualità e identità di gioco. Piedone Romelu, spalle alla porta, che agisce da pivot
FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 21° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25
La sfida all’Inter è lanciata.
Vinca il migliore.
Inapplicabile in questo caso la famosa battuta di Paròn Rocco: “Speriamo di no”.
Perché una partita può anche vincerla la più scarsa.
Ma un campionato lo vince la squadra migliore.
Partita infernale al vecchio Brumana.
Muscoli e coglioni fumanti.
Vittoria di concentrazione e caparbietà. Anche di sofferenza.
Ma anche di qualità e identità di gioco.
Piedone Romelu, spalle alla porta, che agisce da pivot.
Gli inserimenti degli straripanti interni che si trasformano in veri e propri attaccanti. Una squisitezza tattica.
Le genialate di FerryBoar David.
Che ci rassicura. Si può vivere anche senza il georgiano.
E ci regala un’immagine esilarante e esaltante insieme. Indimenticabile.
Lui, il topo dei cartoon, a rubare nell’area azzurra quella crosta di formaggio che è il pallone, e poi la fuga di 40 metri rincorso da cinque gatti atalantini.
Partita di fuoco. Contro la migliore Dea di sempre.
Partita decisa dai dettagli.
Sei tiri in porta. Tre per parte.
Sei tiri, cinque gol.
Perché su uno di questi tiri, Alex l’Albatros, dall’apertura alare mostruosa, si stende in orizzontale e sventa col polpastrello della mano sinistra l’inzuccata del De Ke.
E diventa l’eroe di giornata.
Dal Brumana, all’orizzonte lontano, comincia a vedersi meglio, sbiadito dalla nebbia, la sagoma triangolare dello scudetto.
Poi la festa di Capodichino.
La marea che festeggia la squadra per la conferma che quella napoletana è la tifoseria più bella del mondo.
Anche il Feroce Salentino si abbandona all’entusiasmo.
Afferra un megafono e si trasforma per un attimo in un inedito Antonio La Trippa.
Solo per un attimo.
Da domani tutti concentrati in attesa della Vecchia che domenica sbarca al Maradona.
La Vecchia che dopo mille pareggi finalmente per una volta vince.
E vince non una partita qualunque.
Ma l’altro big match di giornata contro i Diavoli.
Mettendo in difficoltà i tifosi che ormai non ricordano più come si fa. E dove diavolo hanno messo devono bandiere per esultare.
Una Vecchia così non si vedeva da tempo.
Gioco, tenuta, determinazione.
Su tutti Locatelli e poi McKenney che ormai ha un primato imbattibile. Gioca in tutti i ruoli.
La prossima volta in porta, non accetto scuse.
L’Inter abbatte i nipoti di Farinata non senza fatica e restano in scia. Lautaro El Toro torna re.
Ma è l’ingresso dell’Armeno che anima la squadra.
Due tocchi, assist, corridoi impensabili.
A San Siro luci su Sebastiano Esposito stella stabiese di ventidue anni. Già otto gol in campionato e i complimenti del CT Spalletti che sono una promessa.