“C’è un universo parallelo in cui Sinner è libero di dominare, senza limiti”. Invece quello libero è Zverev accusato di picchiare le donne
Non solo Sinner aspetta il Tas: il futuro di Alcaraz, Djokovic e Zverev dipende da quella sentenza (The Athletic)
La stampa italiana, anche giustamente, fa finta che no: Sinner potrebbe perdere – verbo che al momento non gli si addice proprio, la sua partita più importante ad aprile. A Losanna, davanti ai tre “arbitri” del Tas. E’ una evenienza che lo accompagna come un’ombra tutte le volte che vince, praticamente sempre. Lui si rifugia nel “suo posto sicuro”, come dice Darren Cahill: il campo. Finché gioca, vince. E in un universo parallelo, scrive Charlie Eccleshare su The Athletic, tutto questo dominio sportivo “non avrebbe limiti”. Invece eccoci qua. C’è un asterisco, di fianco al suo nome. All’estero, non avendo granché da celebrare, hanno ben presente che tra meno di quattro mesi la faccia attuale del tennis potrebbe cambiare.
Perché quel verdetto lo tutti, mica solo Sinner. “Alcaraz sta per perdere il suo più grande rivale e l’uomo che lo ispira a giocare il suo miglior tennis? – scrive The Athletic – Djokovic riceverà una spinta importante per il suo 25° titolo Slam o coninuerà ad essere una speranza vana se ci saranno sia Sinner che Alcaraz? E Zverev, che sembra al di sotto dei migliori ma è abbastanza solido da poter sfruttare un sorteggio decente con Sinner fuori gioco e vincere un primo titolo importante? Non sono queste le domande che qualcuno vorrebbe porsi dopo la vittoria di un giocatore in uno Slam, ma questa è la realtà dei fatti”.
Della violenza di Zverev sulle donne nessuno parla
Poi Eccleshare fa anche notare che “l’udienza decisiva si terrà circa 11 mesi dopo che Zverev, l’avversario ruminato da Sinner in finale in Australia, ha risolto un caso di violenza domestica intentato dalla sua ex compagna e madre di suo figlio, Brenda Patea, in via extragiudiziale. “Non è un verdetto e non è una decisione sulla colpevolezza o l’innocenza”, disse un portavoce del tribunale distrettuale di Tiergarten a The Athletic quando l’accordo fu chiuso, nel giugno 2024. Quando durante la premiazione Zverev ha preso il microfono, una spettatrice ha preso ad urlare “L’Australia crede a Olya e Brenda!”.
E’ un parallelo un po’ malizioso, ma ha un suo perché: le accuse al tedesco erano ben più gravi, dal punto di vista della giustizia ordinaria, di quelle che potrebbero fermare Sinner per un bel po’. Ma per il tennis, l’eventualità che un suo campione abbia effettivamente picchiato una o più donne, non vale granché. Zverev è libero di giocare – e perdere da Sinner -, Sinner no, non ancora. O, perlomeno, non in questo universo.