Conte deve tenere compatto il gruppo plasmato dalla sua classe e leadership prima di una sfida molto importante contro la Juve
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Ora Conte deve avviare la terza fase: uscire indenne dalle voci maniaco-ossessive di calciomercato
Ora Antonio Conte deve fare un altro colpo da fuoriclasse. Dopo aver determinato l’arrivo di calciatori internazionali decisivi come McTominay, Lukaku e Neres, dopo aver rivitalizzato gli scudettati depressi come Di Lorenzo, Meret, Olivera, Anguissa, Politano e Juan Jesus, dopo aver risposto sul campo all’addio di Kvara, ora deve avviare la terza fase.
Il coach british-pugliese – a novembre detestato da parte dell’ambiente e oggi osannato come capopopolo – deve uscire indenne dalle voci maniaco-ossessive di calciomercato. Non sono solo quelle in entrata per la difesa o per il post Kvicha, ma ci sono quelle in uscita su Raspadori e Ngonge. Conte deve tenere compatto il gruppo plasmato dalla sua classe e leadership prima di una sfida molto importante per dare avvio alla corsa a due contro l’Inter.
Che sia Garnacho, Adeyemi o Dorgu, ora la posta in gioco riguarda anche gli equilibri che esulano dal campo e puntano verso la convinzione di questo gruppo – schiaffeggiato a Verona il 18 agosto – di sentirsi forse anche più forte di due anni fa, per azzannare il primato in classifica fuori da ogni pronostico. Chiunque sia in arrivo deve alzare il livello e dare una mano, se non verrà nessuno questi ragazzi seguiranno don Antonio “anche in guerra”.
Sabato pomeriggio allo stadio Maradona forse Conte sfida anche se stesso con il suo passato, quello ai tempi della Juve, e quello che del presente, inebriato dall’entusiasmo di una piazza che ha bisogno di idoli e condottieri da alzare in cielo e gettare nella polvere. Dalla prossima giornata non si gioca più per la Champions ma per lo scudetto e Conte vuole vincerlo.