A Tuttosport: «A guardare il baratro che si è ormai formato tra lui e gli altri, può vincere anche il Roland Garros. Occorre vedere quali avversari troverà per la strada»
«Provo grande ammirazione per lui, per i passi avanti che ha compiuto, per le tante cose in più che sa mettere in campo, rispetto al ragazzo dei primi tempi, che era forte, fortissimo già allora, ma meno equilibrato nel suo tennis e forse anche un po’ più discontinuo». Così a Tuttosport Adriano Panatta parlando di Sinner che ieri ha vinto gli Australian Open. Per lui Jannik non è più una sorpresa, ma una conferma, l’interrogativo è chi potrà batterlo
«Devono tornare a scuola, tutti, e non capisco perché non lo facciano, perché non corrano ai ripari. Misurarsi contro Sinner con il suo stesso stile di gioco, vuol dire andare in cerca di guai. Devono migliorare, tutti quanti, proprio come ha fatto lui. Misurarsi su altri tracciati, apportare modifi che che rendano i loro colpi non solo più potenti, ma anche più rifiniti, più brillanti, cercare nuove strade e più di ogni altra cosa, imparare a leggere bene i match. In questo Sinner eccelle, sa sempre cosa fare, e anche come e quando farlo».
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Sinner non ha rivali al momento secondo Panatta e quindi potrebbe anche arrivare a vincere tutti i prossimi tornei, compreso il Roland Garros.
«Già… Ma quella parola non ve la dico. Non è il caso. Sono stato buon amico di Rod Laver, l’ultimo che sia riuscito a compiere l’impresa, e non potete nemmeno immaginare quanta umiltà vi sia in quell’uomo. Abbiamo giocato insieme anche in doppio. Mi ha sempre detto che ci vuole una fortuna sfacciata per arrivare sino in fondo nella stagione degli Slam. Però, sì, se Sinner dovesse vincere anche il Roland Garros, a quel punto un pensiero sarebbe inevitabile. Stai per chiedermi se Sinner possa farcela anche sulla terra rossa, vero? Beh, a guardare il baratro che si è ormai formato tra lui e gli altri, certo, può farcela. Occorre vedere quali avversari troverà per la strada. Però, perché no?».