Alla Gazzetta: «Non rosico. Sono contento per lui. Non direi che mi è piaciuto, questo tennis quasi mi annoia. Ma Jannik è impressionante»
Nicola Pietrangeli spesso è stato additato come invidioso nei confronti di Sinner, ieri vincitore agli Australian Open per la seconda volta di fila. Ha battuto Zverev tre set a zero. E, come scrive la Gazzetta, tutti subito a chiedere un commento a Pietrangeli. Alla Gazzetta assicuro: nessuna invidia.
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Pietrangeli: «Non direi che Sinner mi è piaciuto, questo tennis quasi mi annoia»
Jannik le è piaciuto?
«Piaciuto non direi, questo tipo di tennis non mi diverte molto, lo trovo quasi noioso. Ma indubbiamente lui lo gioca meglio degli altri, è impressionante, ha preso a pallate il numero 2 al mondo e lo ha fatto giocare male, mica pizza e fichi come si dice a Roma. In questo momento ha la bravura e la fortuna del campione che nell’attimo giusto tira fuori dal cilindro il colpo fantastico».
Resterà a lungo numero 1.
«Ad appena 23 anni, è incredibile! Se migliora ancora un po’ cosa diventa, uno e mezzo? A parte le battute, di tutti gli avversari che vedo in giro attualmente l’unico che può batterlo in un momento di pazzia è Alcaraz. Gli altri sono attori secondari».
I suoi Slam sono diversi da quelli di Sinner?
«Ma certo, fare paragoni sarebbe stupido, ognuno è bravo nella sua epoca. Anche io facevo paura in campo, ma non a tutti come lui. Non ha punti deboli, anche il servizio ora è migliore degli altri. E poi prima gli italiani erano tutti forti sulla terra, mentre adesso…».
Certo che se dovesse dominare in tutti gli Slam, potrebbe fare un passo indietro in Coppa Davis…
«Non credo che salterà la Davis, se dovesse farlo calerebbe la mia considerazione nei suoi confronti. Sarebbe brutto, perché la maglia azzurra va sempre onorata».
Insomma Pietrangeli, non è vero che rosica.
«Ma quando mai! Rosicherà il giornalista che l’ha scritto. Io ormai ci sono abituato, i record sono fatti per essere battuti prima o poi, anche se Jannik sta esagerando (ride). E poi erano altri tempi, inutile dire meglio o peggio. Ora sono contento per Jannik, poi a fine carriera vedremo se sarà stato il miglior tennista italiano di sempre, può succedere ancora qualunque cosa».