Confidiamo in Conte e in De Laurentiis ma il mercato di gennaio è complicato: i forti non si muovono e restano in lizza i mediocri e gli scontenti
Possibile che il Napoli in lotta per lo scudetto venda Kvaratskhelia e compri Billing?
Non c’è dubbio che allo stato attuale delle cose Kvara vada ceduto. Lo impongono opportunità di carattere economico e, diciamolo francamente, opportunità di carattere ambientale. Che poi un’operazione di mercato di così grande portata possa effettivamente concludersi in una quindicina di giorni è altra questione. Qualcosa si è rotto nel rapporto tra il gioiellino georgiano e il Napoli. E la cosa non può che intristirci enormemente. Che il rapporto tra Osimhen e il Napoli potesse finire male si poteva anche prevedere dato il temperamento del nigeriano. Ma nel caso di Kvara sinceramente sono rimasto stupefatto. Certamente l’entourage del giocatore è enormemente eccitato dalle cifre da capogiro che si sentono e che produrranno provvigioni da capogiro. Ormai nel calcio la fanno da padroni i calciatori attraverso i loro procuratori, i genitori, i fratelli, gli amici… tutti interessati a lucrare. E nel calcio si lucra quando un calciatore si cambia squadra e non quando gioca bene. Ma tant’è. Bisogna prenderne atto. Ed occorre assolutamente evitare che il Napoli caschi nello stesso tipo di errore nel quale è caduto con Allan, Koulibaly e Oshimen. E poi quando un giocatore vuole andar via, trattenerlo non significa soltanto rischiare di perdere soldi ma anche di contaminare l’ambiente con una presenza indigesta.
Dico tutto ciò nel tentativo di trovare una spiegazione razionale a ciò che sta avvenendo. Impossibile però rimuovere una pulsione emotiva: ma come è potuto accadere che il Napoli primo in classifica, guidato da un tecnico di grandissimo valore sia di fatto costretto a cedere il suo miglior giocatore a gennaio? Ma possiamo dimenticare che Kvara un anno e mezzo fa era considerato tra le grandi promesse del calcio internazionale? Che con una sola stagione era riuscito a collocarsi al diciassettesimo posto nella lista dei candidati al pallone d’oro? Che Conte pose la sua permanenza in azzurro come conditio sine qua non all’accettazione della panchina azzurra?
Ad oggi, però, mentre scrivo questo breve pezzo, non posso non osservare che da un lato è dato in uscita un indiscutibile grande talento. Dall’altro è dato in ingresso un tal Billing- Carneade. Di professione riserva fissa di una squadra mediocre. Come trattenere la mente dal correre all’acquisto di Dendoncker dell’anno passato? Siamo coscienti che la campagna acquisti si chiuderà soltanto il 31 gennaio. E che Antonio Conte non darà il suo benestare ad operazioni che non dico indeboliscano ma addirittura non migliorino l’impianto della squadra. E quindi confidiamo nelle arti magiche del presidente che quest’estate in una settimana ha concluso tre eccellenti colpi di mercato. Resta però l’oggettiva difficoltà di operare nel mercato di gennaio. Dove come abbiamo già detto in generale i giocatori forti non si muovono. E restano in lizza i mediocri e gli scontenti. Intorno al Napoli svolazzano variopinte farfalle: Casadei, Fazzini, Frattesi, Chiesa … Ne resterà una almeno nella retina?