Il 5-2 al Celta Vigo può ingannare. Il Real ha subito 10 gol in questa stagione dal 76° minuto in tutte le competizioni, uno in più rispetto alla scorsa stagione
L’altra sera il Real Madrid è tornato in campo in Coppa del Rey contro il Celta Vigo. Ha vinto 5-2 ma ci si aspettava meno fatica. Invece sul punteggio di 2-0, i ragazzi di Ancelotti hanno subito due gol, uno all’83’ e l’altro al 91′. Poi Endrick (doppietta) e Valverde hanno risolto la pratica nei tempi supplementari. El Pais analizza la partita. Un dato è particolarmente importante:
“Il Real ha subito 10 gol in questa stagione dal 76° minuto in tutte le competizioni, uno in più rispetto a quelli concessi tutta la scorsa stagione (due erano nei tempi supplementari contro l’Atlético in Coppa), secondo Opta. «Ci siamo allenati per evitare questo tipo di errori e non rallentare fino alla fine», ha lamentato Ancelotti, accusando due fallimenti individuali. «[Nel primo] in un’uscita da dietro [Camavinga], e in un cattivo posizionamento nel secondo», ha spiegato dopo una notte rivoltata già dai fischi verso di lui e molti dei suoi giocatori“.
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L’impegno collettivo è fondamentale nel calcio, il Real Madrid lo deve capire
Ora, questo aspetto si lega alle parole di Ancelotti in conferenza stampa e all’editoriale di Jorge Valdano proprio sul concetto espresso dall’allenatore italiano pubblicato oggi sempre sul Pais:
“Non c’è squadra che possa supportare una coppia di giocatori che non si impegna nel recupero palla. Anche se gli attaccanti sono dei fenomeni, se ignorano qualsiasi compito di sacrificio, il gioco collettivo crolla. Il carico di lavoro che gli attaccanti non svolgono è impossibile da compensare per i centrocampisti. Soprattutto se il rivale sa muovere la palla e portare i rivali da una parte all’altra del campo”.
Valdano spiega:
“A volte l’impegno di un singolo giocatore ha un impatto esagerato su tutta la squadra. Raphinha è un buon esempio. In questa stagione va addirittura oltre i suoi compiti per avere la palla e corre come un povero quando la perde, provocando un effetto virtuoso non solo per quello che fa, ma per l’atteggiamento che diffonde.
Raphinha non è più lo stesso della scorsa stagione perché è cambiata la mentalità, non la condizione fisica. Vinicius non ha meno qualità e resistenza agli sforzi rispetto a Raphinha. Ciò che ha in più il giocatore del Real è una maggiore concentrazione di energie per le azioni offensive e un minore impegno difensivo. Nelle belle giornate vince la partita solo perché ha tanto talento; nelle giornate storte lascia la squadra in dieci e questo, questo calcio, non lo permette più. Non parliamo poi se, oltre a Vinicius, qualcun altro non difende, come è avvenuto“.
“Ma per essere una squadra affidabile deve evitare gli incendi e non premere ripetutamente il pulsante di emergenza quando scatta l’allarme. A volte il pulsante antipanico non funziona“. In altre parole, il Real si accende quando avverte il pericolo e questo può avvenire quando non c’è più tempo. “La finale di Supercoppa è stata una lezione. Ancelotti avrà imparato che, nelle partite di alto livello, tre attaccanti non garantiscono l’equilibrio tanto decantato“. I giocatori devono “capire che chi non dà tutto, non dà niente“.