ilNapolista

Sinner e Alcaraz stanno rivoluzionando il tennis, lo hanno reso un gioco iper-aggressivo (New York Times)

La difesa non esiste più, la palla neutra nemmeno. Tirano vincenti dai corridoi. I loro rivali sono perduti, il tennis che conoscevano è svanito

Sinner e Alcaraz stanno rivoluzionando il tennis, lo hanno reso un gioco iper-aggressivo (New York Times)
INDIAN WELLS, CALIFORNIA - MARCH 18: Jannik Sinner of Italy congratulates Carlos Alcaraz of Spain after match during the semifinals of the BNP Paribas Open at the Indian Wells Tennis Garden on March 18, 2023 in Indian Wells, California. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Agli Australian Open il sorteggio ha approntato un tabellone che punta alla prima finale Slam tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Poi magari uno dei due inciampa prima (Alcaraz ai quarti potrebbe incrociare Djokovic, per esempio), ma è chiaro che la sfida attesa è quella. E non solo perché sono palesemente i due giocatori più forti del circuito. Il fatto – scrive il New York Times – è che Sinner e Alcaraz stanno proprio cambiando il modo di giocare a tennis, lo stanno rivoluzionando, un po’ come ha fatto Steph Curry col basket trasformandolo in una costante gara di tiri da tre.

Per il Nyt “Sinner e Alcaraz giocano a tennis a intermittenza, come se fosse un fantastico gioco per computer”. “Nel 2024, hanno completamente riconfigurato lo sport, trasformandolo in un gioco iper-aggressivo. Colpire una palla neutra significa essere in difesa e essere in difesa significa perdere (l’uno contro l’altro) o rubare il punto (contro praticamente tutti gli altri). I loro rivali del Tour, da Zverev e Medvedev a Taylor Fritz, Casper Ruud e tutti giù fino in fondo, sono ormai persi. Il tennis che conoscevano è svanito davanti ai loro occhi”.

“I grandi giocatori vincono un sacco di partite e tornei – continua Matthew Futterman – ma i più grandi giocatori di sempre cambiano il modo in cui si pratica il loro sport, ridisegnando il campo da tennis per creare nuovi tiri e angoli che pochi pensavano fossero possibili prima. Pensate al modo in cui le star del basket Steph Curry e Caitlin Clark hanno normalizzato i tiri da tre punti da ben oltre la lunetta, estendendo le difese, creando spazi offensivi dove non avrebbero dovuto esistere e riprogettando il kit di strumenti che il basket di alto livello richiedeva, Sinner e Alcaraz stanno avendo un impatto simile sul loro sport. I campi da tennis sono ancora lunghi 24 metri e larghi 8. Non sono cresciuti. Solo loro due che fanno sembrare che lo siano”.

Nella maggior parte degli scambi di tennis, il giocatore che costringe l’avversario a entrare o uscire dalle linee del corridoio ha buone probabilità di vincere il punto. O la palla non tornerà indietro perché l’angolazione è troppo acuta, oppure tornerà morbida e fluttuante, pronta per essere spedita nello spazio restante. C’è una differenza enorme in quello che succede quando Sinner e Alcaraz sono fuori dalle rotaie del tram. Questa presunta zona di non ritorno è dove possono mettersi in mostra. È dove Alcaraz può mostrare la sua velocità bruciante e i suoi dritti scagliati a razzo in uno sprint completo sopra o intorno al palo della rete. È dove Sinner incarna il campione di sci junior che era una volta, chinandosi mentre fa oscillare la racchetta e poi spingendo indietro nel campo come se fosse appena arrivato oltre una porta da slalom su un pendio ghiacciato”.

“Sinner e Alcaraz vincono punti o attaccano da posti in cui dovrebbero perdere. Si è creato un paradosso, più visibilmente con Alcaraz, in cui stressarli e pressarli è una cattiva idea. Vincono un punto impossibile, e poi un altro, aizzando la folla e puntandosi le dita alle orecchie, e la valanga inizia a rimbombare giù per la montagna”.

“Tutti parlano di quanto siano grandi in difesa”, ha detto Zverev dopo aver battuto Alcaraz alle Finals di Torino. Ma “il tennis non è più una questione di difesa. Ora si tratta di assicurarsi di poter tenere il passo in attacco con loro, di essere in grado di tenere il passo anche con la loro velocità nei colpi da fondo campo. Non tirarsi indietro, andare a segno nei momenti più importanti”. E’ una parola…

“È qui che Sinner e Alcaraz stanno portando il tennis”, continua il Nyt. “Il movimento, in particolare dentro e fuori dagli angoli, è diventato importante quanto il servizio e la risposta. Ben Shelton ha capito che il suo servizio a 240 km/h e il suo dritto sferzante lo porteranno solo fino a un certo punto, e ha assunto Gabriel Echevarria, uno specialista del movimento. Naomi Osaka ha assunto una ballerina per aiutarla ad acquisire più sicurezza e velocità negli angoli. Quasi ogni giocatore vuole padroneggiare un rovescio in open stance, per risparmiare una frazione di secondo sul perno di ritorno al centro del campo”.

Oggi, spiega Michael Russell, l’allenatore di Fritz, “non c’è spazio per errori insoliti. Letteralmente, non ti danno un centimetro”. Ma “non sta parlando di una palla che vola lunga o che finisce in rete, non forzata o meno. Sta parlando di qualsiasi palla che non abbia abbastanza velocità, profondità o larghezza per impedire a Sinner e Alcaraz di sfruttarla. Per decenni, un primo principio del tennis è stato quello di resettare un punto, cambiandone lo stato da attacco a neutrale o da difesa a neutrale. Sinner e Alcaraz non lo consentono”.

Quel passaggio di un punto dalla difesa all’attacco è stato codificato dagli specialisti di dati TennisViz e Tennis Data Innovations come “steal score”, che misura la frequenza con cui un giocatore vince un punto dalla difesa. Alcaraz è in testa. Sinner non è molto indietro.

In tutto il Tour maschile, i giocatori colpiscono fuori dalle linee laterali del singolo circa il 17 percento delle volte, ma Sinner e Alcaraz vincono circa il 45 percento dei punti che giocano da lì. I loro avversari ne vincono circa il 30″.

“Possono ribaltare il punto con un colpo di corsa, sia di dritto che di rovescio”, ha detto Ruud in un’intervista a Torino a novembre.

ilnapolista © riproduzione riservata