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Tennis, l’ex arbitro Bernardes: «Sinner e Alcaraz non riusciranno a reggere i ritmi dei big 3»

A Tuttosport: «Federer, Nadal e Djokovic sono stati per 20 anni al top, oggi va tutto troppo veloce. Oggi gli arbitri hanno una lista di parolacce in tutte le lingue da imparare».

Tennis, l’ex arbitro Bernardes: «Sinner e Alcaraz non riusciranno a reggere i ritmi dei big 3»
INDIAN WELLS, CALIFORNIA - MARCH 16: Carlos Alcaraz of Spain returns a shot to Jannik Sinner of Italy during the Men's Semifinals of the BNP Paribas Open at Indian Wells Tennis Garden on March 16, 2024 in Indian Wells, California. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

L’ex arbitro di tennis Carlos Bernardes intervistato da Tuttosport dopo il suo ritiro avvenuto a fine 2024 con oltre 8000 partite dirette.

Tennis, Bernardes: «Sinner e Alcaraz non riusciranno a reggere i ritmi dei big 3»

Com’è finito a fare l’arbitro?

«In Brasile quando avevo 13/14 anni c’erano molti tornei. Un giorno lessi che servivano 130 giudici di linea per la Fed Cup a San Paulo, quello è stato il mio primo contatto con il tennis professionistico. Mi è piaciuto molto e ho continuato anche durante l’università, quando studiavo ingegneria meccanica, fino a quando non fui messo davanti a un bivio e scelsi di fare l’arbitro».

Come ha vissuto il cambiamento con l’arrivo della tecnologia?

«Ho visto che a Riyadh c’è stata una gara di boxe arbitrata parzialmente dall’intelligenza artificiale. Anche nel calcio si sta andando in quella direzione. Non è una questione quindi che riguarda solo il tennis: si sta perfezionando lo sport in generale».

In futuro potrebbe scomparire il giudice di sedia?

«Secondo me sì, anche per la comunicazione con le varie lingue dei calciatori. Oggi abbiamo una lista di parolacce in tutte le lingue che dobbiamo conoscere».

Le cinque partite più emozionanti della sua carriera?

«Difficile dirlo. La finale di Wimbledon del 2011 tra Nadal e Djokovic, poi la finale Us Open 2006 tra Federer e Roddick. Ma anche Nadal e Tsitsipas a Barcellona 2021, quasi quattro ore di match».

Com’erano i big 3?

«Quello che facevano era impressionante. Federer, Nadal e Djokovic erano persone diverse con stili diversi, ma è stato molto speciale viverli da vicino. La loro epoca è stata la più bella della storia del tennis. Non credo che la generazione attuale di Sinner e Alcaraz possa reggere i ritmi dei big 3, che sono stati 20 anni al top. Oggi va tutto troppo veloce, non credo cattureranno il pubblico così a lungo».

La prima impressione che le ha fatto Sinner?

«Jannik mi è stato presentato dalla moglie di Riccardo Piatti, era ancora un ragazzino. Lei mi ha detto subito che un giorno lo avrei arbitrato perché giocava benissimo. Il livello a cui Sinner ha portato il tennis in Italia è impressionante, si parla ovunque di lui. Ricordo le sue prime Finals a Torino e com’era quest’anno: ha avvicinato al tennis una quantità pazzesca di gente».

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