L’editoriale di Vaciago. “Va a sbattere il muso contro lo stesso problema da sei mesi e non sembra neanche vicino alla soluzione”
Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago commenta la partita persa dalla Juventus di Motta al Maradona, contro un Napoli che mette in campo l’essenza del “contismo”. Quello di Vaciago è un concentrato di delusione, rabbia, disillusione e mestizia.
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“Le responsabilità di Motta iniziano a essere gravi”
Scrive Vaciago:
Una rosa in grado di giocare meglio della capolista Napoli per un tempo, rischiando poco e creando molto, così come di sparire completamente dal campo in una sorta di psicodramma collettivo di fronte all’eccellente reazione agonistica della squadra avversaria. Un distillato di contismo in purezza che crea nella tifoseria juventina non poche nostalgie e dubbi sulla capacità di Motta nel gestire testa e cuore della sua squadra.
Perché diciassette punti buttati via in situazione di vantaggio rappresentano uno spreco osceno, che non può essere imputato solo alla giovane età della Juve, ma anche a quella del suo allenatore. Motta sta andando a sbattere il muso contro lo stesso problema da sei mesi e non sembra neanche vicino alla soluzione, soprattutto se si ascolta la vaghezza e l’inconsistenza delle sue spiegazioni nei dopo partita.
Le responsabilità dell’allenatore iniziano a essere gravi, proprio alla luce dei troppi punti persi in modo insensato. Motta di rado incide con le sostituzioni e non fa mai cambiare marcia alla squadra nei momenti difficili, quando – anzi – prevale un confuso sconforto. Viene da chiedersi, inoltre, se Motta ha capito fino in fondo dove sia. Quando dice: «Qui a Napoli la Juve non vince dal 2019, per noi è un campo difficile», Thiago lascia sconcertati per due ragioni: la prima è che aver perso le ultime cinque non giustifica, né attenua la sesta; la seconda è che per la Juve non possono esistere «campi difficili».
Motta dice di non essere preoccupato e allora lo deve essere la società, che deve aiutarlo (e lui deve farsi aiutare) non solo con gli acquisti.