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Un virus ha impedito a Sinner di andare da Mattarella, ma con “un piccolo sforzo avrebbe potuto affrontarlo” (La Stampa)

Il malore che lo aveva colpito durante il match con Rune a Melbourne era un parassita che ha rischiato di eliminarlo dal torneo

Un virus ha impedito a Sinner di andare da Mattarella, ma con “un piccolo sforzo avrebbe potuto affrontarlo” (La Stampa)
Italy's Jannik Sinner reacts reacts after losing a point against Russia's Daniil Medvedev during their men's singles quarter-final tennis match on the ninth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2024. Medvedev won the match 6-7, 6-4, 7-6, 2-6 6-3. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

La Stampa spiega l’assenza di Sinner all’incontro dell’Italtennis con il presidente della Repubblica Mattarella.

“Il potere, nel tennis, al momento logora chi ce l’ha. Appena rientrato in Italia con la coppa vinta agli Australian Open, Jannik Sinner ha fatto sapere che la prossima settimana salterà il torneo di Rotterdam – e questo era previsto: il rientro slitta a Doha a metà febbraio – ma soprattutto che oggi non sarà al Quirinale per l’udienza con il presidente Mattarella in compagnia degli altri azzurri. Motivo: il medico gli ha prescritto riposo assoluto dopo le fatiche australi. Il Colle chiama, il numero uno del mondo marca visita”, scrive il quotidiano.

Sinner poteva fare uno sforzo nonostante il virus

La Stampa continua:

L’assenza, per quanto giustificata, sinceramente dispiace. A sentire quello che Darren Cahill ha rivelato, in contemporanea alla decisione, alla stampa australiana, il motivo è serio. Il malore che lo aveva colpito durante il match con Rune negli ottavi di Melbourne era un virus), non una semplice indisposizione. Un malefico parassita che ha davvero rischiato di toglierlo dal torneo. 

Solo per uno Slam certi rischi vale la pena correrli. Ma forse, per onorare l’invito del suo «fan» presidenziale – Mattarella confessò l’anno scorso di aver seguito con trepidazione i match di Sinner durante la sua prima, trionfale cavalcata australiana -, un piccolo sforzo in più, quello di indossare un vestito da cerimonia, senza neppure scendere in campo, Jannik lo avrebbe potuto affrontare.

Il no Mattarella sembra uno sgarbo, il Quirinale non è Sanremo (Gramellini)

Sul Corriere della Sera Massimo Gramellini scrivo del rifiuto di Sinner a partecipare oggi al Quirinale ai festeggiamenti del tennis italiano col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Scrive Gramellini:

Salvo ripensamenti dell’ultima ora, oggi Sinner non parteciperà ai festeggiamenti del tennis italiano al Quirinale e la sua assenza farà più rumore di quanto ne avrebbe fatto la sua presenza. La giustificazione addotta è medica: il paziente ha bisogno di riposo. Ma se le condizioni di Sinner sono tali da sconsigliare persino una corvée di breve durata — un volo di due ore, quattro fotografie e una stretta di mano con Mattarella — significa che la situazione è davvero preoccupante.

Preferiamo pensare a un’altra ipotesi: che qualcuno lo abbia consigliato male. L’invito del presidente della Repubblica non è equiparabile a quello del festival di Sanremo: chiamarsene fuori procura disagio, specie se il tuo nome è il primo della lista degli invitati. Sembra uno sgarbo, anche se non vuol esserlo. Uno sgarbo, oltretutto, a un presidente che ama lo sport: chi non lo ricorda alle Olimpiadi, in giacchetta sotto il diluvio?

Queste cerimonie ufficiali sono solo dei riti, obietterà qualcuno. Certamente, ma la forma è sostanza. Andare al Quirinale con gli altri protagonisti del Risorgimento tennistico italiano significava riaffermare la propria appartenenza a quel gruppo. Disertando l’evento, il nostro fenomeno rischia di mandare il segnale che la sua squadra si esaurisca in sé stesso. Il che probabilmente è vero per ogni campione. Ma nella sinfonia di Sinner, che un po’ tutti abbiamo contribuito a suonare, appare come una nota stonata. 

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