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Valentino Rossi: «Il problema con il fisco fu un disastro ma anche una fortuna»

Al Corriere della Sera: “Sono contento di essere ancora vivo. I piloti di auto sono ricchi che pagano per correre, i piloti di moto sono degli scappati di casa che diventano ricchi correndo”

Valentino Rossi: «Il problema con il fisco fu un disastro ma anche una fortuna»
Jerez de la Frontera 28/04/2024 - gara Motogp / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Valentino Rossi ONLY ITALY

ROMA – “Ho conosciuto Brad Pitt, Tom Cruise, a differenza di Christian Bale o Dicaprio che ammiro. Ho incontrato i miei miti sportivi, Michael Jordan, Ronaldo, Jeremy Mcgrath, Kevin Schwantz, Maradona. Ma sono stati Vasco, Cesare Cremonini e Jovanotti a darmi qualcosa in più”. Vita passata di Valentino Rossi, ex leggenda delle moto, attuale pilota in carriera sulle auto, papà part-time. Intervistato da Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera ci tiene a rimarcare le differenze: “Prima del via, in Motogp, sei tesissimo, hai a che fare con la paura. Un’adrenalina incomparabile. E poi i piloti di auto sono quasi sempre ricchi che pagano per correre mentre i piloti di moto sono degli scappati di casa che magari diventano ricchi correndo”.

“La mattina mi sveglio, mi accorgo di essere tutto di un pezzo, sano e salvo, e sono contento. Il merito va alla fortuna, ma anche all’attenzione che metti per preservare il tuo corpo, per ragionare. Ricordo un sacco di attimi precisi, un sorpasso preparato e riuscito, l’intenzione di una mossa senza sapere se ne verrai fuori, l’istante che innesca un incidente”.

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Rossi ricorda Simoncelli (“Eh, molti pensieri che il tempo addolcisce. Mi dico: che peccato non stare vicini, vedere cosa avrebbe combinato il Sic da amico e da avversario, generoso come era. È un rimpianto che resta“) e quella volta che per un soffio non c’è rimasto:“in Austria, 2020, la moto di Morbidelli che vola, passa sopra il mio casco come un enorme proiettile impazzito. È stato il momento più pericoloso della mia carriera. Un incidente che ha accelerato la decisone di smettere con le moto perché era fuori dal mio controllo”.

Tornando ai miti, Rossi parla degli incontri con Schumacher e Hamilton: “Di Schumi ho un bellissimo ricordo. Era noto che anni prima avevo scommesso su Jacques Villeneuve, dunque contro di lui. Così, quando ci siamo trovati nel box ero un po’ in paranoia. Adesso mi guarda e pensa, eccolo qui il coglione… Invece gentilissimo, mi ha dato un sacco di consigli. Un gran figo“. Con Hamilton “bello. Cena e confidenze. Il giorno dopo, arrivai in ritardo. Mi stavo cambiando, entrò nel motorhome ed era Hamilton vestito da Hamilton. Indicava l’orologio: i soliti italiani, cappuccino, brioche… Mi rimproverava. Sorrideva. Non del tutto però”.

La svolta da “adulto”: “tra il 2007 e il 2008 la mia vita è cambiata, ho capito cosa desideravo veramente: stare qui, nei miei posti, con la mia gente. Il problema con il fisco mi ha permesso di comprendere che ero pronto per essere me stesso. Fu un disastro ma anche una fortuna“.

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