Dall’Equipe la trascrizione del consiglio di lega in cui si è deciso di dare i diritti tv a Dazn e BeIn. il presidente Psg: «Cerco di aiutare, ma non viene apprezzato»

L’Équipe ha pubblicato mercoledì la trascrizione di un acceso incontro tra i presidenti della Ligue 1, svoltosi nell’estate del 2024, sulla futura ripartizione dei diritti televisivi. Le discussioni evidenziano un’enorme tensione e una vera e propria frattura tra diversi leader. La vera guerra è tra Al Khelaifi, presidente Psg e di BeIn Sport, e il resto dei presidenti.
La trascrizione riguarda un “famoso” incontro del 14 luglio 2024 tra i membri del consiglio della Ligue 1, giorno in cui i dirigenti dei club hanno concordato il principio di affidare la trasmissione del campionato a Dazn (per otto partite su nove ogni giorno) e a beIN Sports (per l’ultima partita).
In Ligue1 nessuno vede di buon occhio Al Khelaifi
L’incontro, organizzato tramite videoconferenza, è iniziato con un’invettiva del presidente del Reims, Jean-Pierre Caillot contro le fughe di notizie sulla stampa e il progetto della rete Lfp difeso da alcuni come John Textor (presidente del Lione). «Posso dirti che ho ricevuto pompini in tutte le direzioni», Caillot.
Poi prende la parole Vincent Labrune, presidente della Professional Football League. Giurando fedeltà a Nasser Al-Khelaïfi, presidente del Psg ma anche amministratore delegato di beIN Sports, che ha appena offerto 100 milioni di euro per completare l’offerta di Dazn. «Vorrei ringraziare beIN Sports e Nasser Al-Khelaifi», ha affermato. «Non erano obbligati a fare nulla, e non lo sono ancora, per venire a sostenere il calcio francese come hanno fatto da quando sono arrivati in Francia».
Tuttavia, il direttore generale di Lfp Media, Benjamin Morel (ora in dipartita), esprime già dubbi sulla condivisione dei diritti tra le due piattaforme e sulle richieste specifiche di beIN. Fu poi riportato in riga… dallo stesso Nasser Al-Khelaïfi: «Per 18 mesi, avete messo nei guai la Lega», ha detto. «Siamo qui per colpa tua. Non sai come chiudere un affare. (…) Stai agendo contro la Lega, contro i club, contro tutti».
Al Khelaifi promette quindi a Morel di ritenerlo «responsabile di tutto ciò che è stato fatto», e sembra rammaricarsi della mancanza di riconoscimento da parte dei suoi compagni. «Cerco di fare tutto il possibile per aiutare, ma non viene apprezzato. Non sapete cosa sta succedendo».
Leggi anche: In Francia è guerra tra Dazn e la Lega: Dazn chiede un risarcimento di 573 milioni di euro (Rmc Sport)
Dopo un’ora di discussioni, sempre secondo quanto riportato da L’Equipe, è toccato al presidente del Lens, Joseph Oughourlian, prendere la parola. E si rivolge subito al presidente del Psg. «Nasser, penso che dovresti rispettare gli altri presidenti», afferma il leader del Lens. «Devi capire un concetto che ti sfugge chiaramente a beIN, o al PSG, o a entrambi, che si chiama conflitto di interessi. Intimidisci tutti!».
Entra in scena John Textor, l’imprenditore americano prende a sua volta di mira il Psg e Al-Khelaïfi. Quest’ultimo ribatte chiedendogli di mettere lui i soldi sul tavolo, se pensa di essere più intelligente degli altri. «Vivi in un mondo diverso, non sai cosa sia il campionato francese», afferma Al Khelaifi. Il tono si alza ancora un po’. Textor definisce Al-Khelaïfi un «tiranno», e Al Khelaïfi gli rinfaccia la sua condiscendenza. «John, smettila di parlare, non capisci niente. Vieni da non so dove, cowboy».
Alla fine il consiglio con 16 voti contro 2, deciderà di dare seguito all’accordo Dazn-beIN. A distanza di sette mesi, non solo la piattaforma non ha ancora pagato per intero l’ultima rata, ma, come rivelato da Rmc Sport, pretende dalla Lega un risarcimento di 573 milioni di euro.