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Ancelotti al Real dà lezioni di costruzione dal basso, com’era la storia dell’ “è solo un gestore?” (El Paìs)

“Il Real Madrid è la seconda squadra in Europa per gol che nascono su azioni in cui partecipa il portiere. Ancelotti ha trasformato Courtois nel primo anello della catena del gol. Ma non lo fa per ideologia. E’ puro pragmatismo”

Ancelotti al Real dà lezioni di costruzione dal basso, com’era la storia dell’ “è solo un gestore?” (El Paìs)
Real Madrid's Italian coach Carlo Ancelotti (R) talks with Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola prior to the UEFA Champions League quarter final first leg football match between Real Madrid CF and Manchester City at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on April 9, 2024. (Photo by JAVIER SORIANO / AFP)

Questo pezzo del Paìs andrebbe fatto leggere a tutti quelli che “Ancelotti è solo un grande gestore di campioni”, gli apologeti degli allenatori del “mio gioco”, quelli della costruzione del basso o morte. Il giornale spagnolo spiega nella sua analisi come il Real Madrid sia la seconda squadra in Europa per gol che nascono su azioni in cui partecipa il portiere, dietro solo al Manchester City di Guardiola. E come – lo mettono nel titolo – Ancelotti abbia trasformato Courtois nel primo anello della catena del gol.

Contro Manchester City per esempio, “ha segnato l’1-0 dopo una sequenza di 17 passaggi e il 2-0 ha coronato un’altra sequenza di nove. Courtois ha partecipato a entrambi. Sempre al Bernabéu, Pep Guardiola ha descritto il momento culminante a cui ha visto portare l’evoluzione del loro gioco da parte della squadra rivale: “Hanno la capacità di tenere palla e dare continuità al gioco, cosa un po’ più difficile per il Madrid. Ora sono in grado di affondarti e creare azioni da gol attraverso passaggi“. Non che Ancelotti avesse bisogno dell’acclamazione di Guardiola, ma insomma…

“Nelle ultime tre stagioni – continua il Paìs – il Real è stata la seconda squadra nei cinque principali campionati europei ad aver segnato più gol attraverso azioni in cui è coinvolto il portiere, 0,26 a partita, secondo Opta. Un gol ogni quattro partite. Davanti a loro, con 0,30 a partita, c’è solo il City di Guardiola, principale promotore dell’impiego del portiere nella costruzione del gioco, una tendenza che ha preso piede soprattutto in Spagna”.

Come spiega un analista che ha lavorato per diverse squadre spagnole, “così come l’Italia è stata un laboratorio di difese a tre o cinque, la Spagna è stata un laboratorio per l’uso del portiere per generare superiorità nell’uscita della palla, mentre nel resto dei paesi la cercavano con il perno”.

Ancelotti non insiste sulla partecipazione del portiere per una tendenza culturale, ma per il pragmatismo, per la sua antica capacità di adattarsi ai pezzi che ha a disposizione”.

“Per la squadra di Ancelotti, un esempio canonico di questa generazione di spazi in cui interviene il portiere è il gol di Bellingham a dicembre contro l’Atalanta, squadra che marca l’uomo e che, come il Real, va a cercare l’avversario molto in alto. La giocata inizia con Courtois che attende i movimenti della palla. Vinicius si abbassa al centro e riceve palla mentre Bellingham corre verso l’area avversaria, occupando lo spazio appena liberato. Il brasiliano lancia un lungo passaggio alle spalle della difesa e l’inglese segna. Quella sera hanno riassunto in due passaggi il processo che nei primi due gol contro il City aveva richiesto 17 e 9 gol”.

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