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Anche il Parma si è arreso: Pecchia esonerato. Il Napoli di Conte gli sarà sempre grato

Senza quella vittoria alla terza giornata, favorita da una sciagurata gestione dei cambi, il Napoli non sarebbe mai stato primo adesso.

Anche il Parma si è arreso: Pecchia esonerato. Il Napoli di Conte gli sarà sempre grato
Cm Parma 17/08/2024 - campionato di calcio serie A / Parma-Fiorentina / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Fabio Pecchia

Veni, vidi e basta. Con tanto di grancassa mediatica. Potrebbe essere l’epitaffio dell’esperienza professionale di Pecchia al Parma. Alla fine anche il Parma si è arreso e ha scelto di esonerarlo. A Pecchia va riconosciuto il grande merito di aver portato la squadra in Serie A (così come aveva fatto con la Cremonese e quasi dieci anni fa col Verona). A Parma aveva cominciato bene, battendo il Milan. Ma poi è diventato portabandiera del calcio contemporaneo, il football che pare infischiarsene dei risultati. Con una serie di sconfitte assurde.

Pecchia chiude il suo campionato con 20 punti in 25 giornate, una differenza reti di -15 e appena 4 vittorie. Il tutto dà come risultato un 18esimo posto che rischia di far ritornare il club nella serie cadetta.

E dire che la scorsa stagione il Parma aveva dominato la Serie B. Ai blocchi di partenza, la salvezza della squadra allenata da Pecchia era data quasi per scontata.

Di Pecchia resteranno le innumerevoli dimostrazioni che a calcio non basta giocare meglio dell’avversario. Il Napoli gli deve tanto. Fu lui alla terza giornata a dare entusiasmo a una squadra che era partita col piede sbagliato. Quella rimonta propiziata da una gestione sciagurata dei cambi fu una mano santa. Espulso il portiere Suzuku, fu costretto a schierare in porta il difensore Delprato che pur essendo alto 1,86 sembrava minuscolo in quella porta. Senza quella vittoria sul Parma, non saremmo mai stati primi adesso.

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Oggi si è giocata Roma-Parma e la Roma di Ranieri ha vinto 5-0. Non ci inoltriamo nella ricerca per trovare una risposta alla domanda: da quanto tempo la Roma non segnava cinque gol? Certamente da un 5-2 al Napoli nei primi anni Ottanta (segnò anche Diaz che portò gli azzurri in vantaggio). C’è voluto il Parma di Pecchia per far divertire Ranieri, Dybala, persino Dovbyk oltre ai romanisti ovviamente.

A inizio stagione definire Fabio Pecchia osannato dalla critica era poco. Editoriali, commenti, analisi sia scritte che in video facevano a gara per complimentarsi col gioco contemporaneo offerto dal Parma di Pecchia. Squadra che gioca a calcio, così veniva definita la formazione guidata dall’allenatore cui è stata pronosticata una brillantissima carriera.

Pecchia l’osannato. Noi sul Napolista, come spesso avviene, ci permettemmo di dissentire. Regalò la vittoria al Napoli di Conte con una gestione dissennata delle sostituzioni. Rimase senza cambi e quando venne espulso il portiere, al 75esimo, si ritrovò senza la possibilità di sostituirlo e dovette mandare in porta il giocatore Del Prato che ovviamente fece il possibile e beccò due gol. Ma il Parma aveva battuto il Milan, mostrava gioco spumeggiante, come piace a quelli che di calcio se ne intendono. Poi, ci sono i dettagli, le quisquilie. Ha vinto appena tre partite su diciassette (ma due contro Milan e Lazio), ne ha perse otto. Ha la seconda peggior difesa del campionato con 33 gol subiti (peggio ha fatto solo Il Verona con 40).

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