Il presidente di World Athletics è anche candidato alla presidenza del Cio. Ha capito dove soffia il vento a favore
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L’atletica leggera ha fatto tutto il giro di pista politico: Lord Sebastian Coe, presidente della World Athletics e candidato alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale, riapre le porte a Vladimir Putin e alla Russia per porre fine all’isolamento sportivo. E attacca le atlete trans. Sì: è un’agenda copiata pari pari da Trump. Il trend ormai è quello, e perché lo sport dovrebbe non adeguarsi?
In un’intervista con Piers Morgan sul canale YouTube Uncensored, Coe ha sollevato la prospettiva di revocare il divieto imposto ai russi di competere nell’atletica leggera in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. Alla domanda se avrebbe parlato con il presidente russo e se gli avrebbe telefonato, ha risposto: “Devi parlare con tutti… Certo che lo farei”.
“Se si arriva a una situazione in cui si ha un accordo di pace, allora bisognerebbe esaminare la cosa molto attentamente”.
Coe si è allineato a Trump anche sulla questione delle donne trans nello sport, ha accolto con favore all’inizio di questo mese l’ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti che vieta di competere nelle categorie femminili: “Accolgo con favore l’impegno a mantenere l’integrità dello sport femminile. Per me, si tratta assolutamente dell’integrità della competizione. Sono per natura un liberale, non scelgo davvero, né ho alcuna predisposizione a dire alle persone come vivere la propria vita, ma quando si tratta della biologia dello sport è molto, molto chiaro. E in realtà sono sorpreso che sia stata una discussione così controversa come è diventata”.