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Arianna Fontana: «La storia del cambio di nazionalità non era vera, voglio vincere ancora con l’Italia»

A Il Giornale: «Goggia alfiere? Io ho rivinto l’oro, potrei rifarlo anche io. Ma vorrei fosse Pellegrino».

Arianna Fontana: «La storia del cambio di nazionalità non era vera, voglio vincere ancora con l’Italia»
Beijing (Cina) 07/02/2022 - Pattinaggio Short Track / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Arianna Fontana

La pattinatrice Arianna Fontana ha fatto una “prova generale” con la Coppa del mondo a Milano per l’Olimpiade invernale 2026. La sua intervista rilasciata a Il Giornale.

Fontana: «La storia del cambio di nazionalità non era vera, voglio vincere ancora con l’Italia»

Come mai ha deciso di fare anche la pista lunga?

«Voglio aiutare la squadra femminile a qualificarsi ai Giochi, non è mai successo. Cambio di nazionalità? Non era vero, se mi sono messa in testa di raddoppiare, è perché voglio restituire qualcosa e vincere ancora con l’Italia».

Cos’è rimasto di quell’Arianna che debuttò nel 2006 a 15 anni?

«La grinta e la voglia di vincere ci sono sempre. Ora sono una donna più complessa in tutti i sensi, ho capito come assecondare il mio corpo».

Ha visto il trionfo della Brignone?

«E’ una tigre e ce l’ha sul casco. Vince già al cancelletto. Ci sosteniamo. Tra l’altro ha vinto l’oro mondiale il 13 febbraio, giorno in cui vinsi l’oro olimpico nel 2018».

Lei si allena in Nordamerica e la squadra a Bormio. Influisce?

«In Italia non abbiamo una pista dove fare short track e pista lunga. In estate abbiamo provato più volte a stare con la squadra, ma se ti mettono dei paletti, si rischia di creare l’illusione del disagio. Noi la buona volontà ce la mettiamo, noi ragazze stiamo andando bene con 5 podi in 6 tappe».

Vorrebbe alfiere Sofia Goggia?

«Sofia non ha potuto farlo a Pechino per l’infortunio, io l’oro l’ho rivinto e posso rifarlo. Scherzi a parte, a me farebbe piacere che fosse Chicco Pellegrino».

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