Era la medaglia che le mancava, la quinta in carriera ai Mondiali. Al comando in entrambe le manche: “E’ la più bella, quella che sognavo da tutta la vita”

Erano ventotto anni che una italiana non vinceva l’oro in Gigante ai Mondiali, dalla mitica Deborah Compagnoni al Sestriere. Ma Federica Brignone era arrivata a Saalbach troppo in forma per non dominare. E infatti, dopo il “riscaldamento” in una strana discesa libera disegnata per andar piatti con poca tecnica, ecco il suo elemento naturale, dopo l’argento in SuperG.
Ha dominato la prima manche chiusa con 67 centesimi di vantaggio su Alice Robinson, e ha dominato pure la seconda aumentando il vantaggio fino a 90 centesimi. Terza l’americana Moltzan.
Per Brignone è la quinta medaglia mondiale, dopo l’oro in combinata nel 2023 e tre argenti: gigante 2011, gigante 2023, superG 2025.
“Questa è la medaglia più bella, la sognavo da tutta la carriera. Sapevo di avere un bel vantaggio, avevo un buon feeling con la neve ma non è mai scontato. Ai Mondiali è tutto o niente, era l’occasione per andare sul gas. Oggi pensavo solo a sciare. Nella seconda manche mi autoincitavo, mi stavo un po’ addormentando nella seconda manche. Fisicamente e mentalmente sto molto bene, è bello arrivare a un grande evento così focalizzata sulle cose giuste”.