Alla Gazzetta: «la seconda sconfitta nelle ultime tre partite mina un po’ di certezze nell’Inter. Solo in Barella rivedo lo spirito dello scorso anno»
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Capello: «il Napoli è una squadra compatta, che sa difendere e in Italia è la base per fare punti»
Fabio Capello commenta per la Gazzetta dello Sport la partita Juventus-Inter 1-0 e parla anche del Napoli.
«Nel calcio c’è una vecchia regola: se non ne approfitti quando hai le occasioni, poi paghi…».
Rammarico Inter, dunque?
«Direi di sì. Nel primo tempo la Juve ha concesso molto in fase difensiva e la squadra di Inzaghi ha avuto tante opportunità, colpendo un palo con Dumfries e fallendo soprattutto con Lautaro almeno una o due palle gol clamorose. L’Inter aveva in mano la partita e deve fare mea culpa».
Quanto sposta questo risultato in classifica? Cominciamo dall’Inter…
«Innanzitutto ridà un po’ di slancio al Napoli che ha faticato di recente. Conte ora ha due punti di vantaggio e state tranquilli che prima o poi tornerà a macinare vittorie. Perché il Napoli è una squadra compatta, che sa difendere e in Italia è la base per fare punti. In più, la seconda sconfitta nelle ultime tre mina un po’ di certezze nell’Inter. Dirò una cosa forte: se in Barella vedo lo spirito dello scudetto 2023-24, in altri interpreti non mi pare ci sia la stessa cattiveria. Ed è una cosa che succede spesso nell’anno successivo a una grande vittoria».
Capello: «Il segreto di Conte è il sacrificio di tutti, quando il Napoli perde palla rientrano in undici» (24 gennaio)
Il Napoli di Conte analizzato da Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport. Domani la squadra di Conte ospita la Juventus di Motta. All’andata finì 0-0.
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Il Napoli primo in classifica arriva da sei successi: qual è il segreto di Conte?
«L’equilibrio, garantito dal sacrificio di tutti. Quando il Napoli perde palla, rientrano in undici. Così prende pochi gol e non a caso quella azzurra è la miglior difesa del campionato».
Nelle ultime settimane è salita pure la produzione offensiva.
«Lukaku è la solita boa cui puoi appoggiarti per ripartire, ma la vera aggiunta è stata la crescita di Neres. Il brasiliano è veloce e dà quel tocco di fantasia al solido canovaccio “contiano”».
In più, Anguissa e McTominay segnano come fossero attaccanti.
«L’altra arma del Napoli è unire alla capacità di chiudere gli spazi il portare tanti uomini nell’area avversaria quando riparte. I gol dei centrocampisti non sono casuali e la Juve dovrà stare molto attenta agli inserimenti da dietro».
Dove la Juve può vincere la partita?
«Sulla fase difensiva abbiamo già detto: limitare il più possibile le ripartenze azzurre e sperare che Gatti contenga Lukaku nel duello tra giganti. In attacco, invece, occhio sugli esterni, soprattutto dovessero giocare Conceiçao e Yildiz, forti nell’uno contro uno. I terzini del Napoli amano molto di più attaccare che difendere… Certo, proprio per questo l’altra faccia della medaglia per Motta sarà pretendere dalle sue ali un extra lavoro in copertura».