In conferenza: «Mi trovo a gestire altre cose che non appartengono (al calcio). Morata? Nei matrimoni, ci deve essere la volontà anche del prete»

Sergio Conceiçao, allenatore del Milan, presenta in conferenza stampa la sfida tra Milan e Inter, valida per la ventiduesima giornata di Serie A e in programma domani alle 18:00. Le dichiarazioni proposte da Tmw.
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Conceiçao: «Io il Conte portoghese? Ah»
La Supercoppa insegna?
«Guardare i punti forti dell’avversario e guardare la nostra rosa è fondamentale per trovare un equilibrio. Ho affrontato l’Inter con il Porto: non hanno cambiato tanto, i giocatori si conoscono bene ed è molto positivo per loro. Noi dobbiamo capire cosa possiamo fare per contrastare le loro dinamiche di gioco e attaccare le loro debolezze».
Tante voci di mercato…
«In questo periodo di mercato aperto – e ho già detto che è troppo tempo un mese, anche per la testa dei giocatori – non è facile lavorare. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare, stiamo lavorando tanto sul gioco che è ciò che interessa a me. Vedo tante cose scritte, bugie su bugie, che mettono altro dentro le difficoltà che già abbiamo. Io sono sempre qui davanti a voi: se avete dubbi, ditemeli. Perché le bugie che fanno male. I giocatori hanno i social e non è facile gestire un gruppo con le bugie e i problemi che già abbiamo. Mi trovo a gestire altre cose che non appartengono».
A cosa si riferisce?
«Non parlo di queste cose perché fanno parte del gruppo. È un periodo un po’ delicato: si parla tanto di mercato e di altre cose. Con un risultato negativo come quello di Champions ancora di più. Non mi vedete mai arrabbiato quando dite che la squadra gioca male, perché è il vostro lavoro. Ci sono però delle cose che vanno al di là e non mi va di parlarne. Per me è più importante parlare di Inzaghi che è un bravissimo allenatore e del 3-5-2 dell’Inter».
Tomori è importante per te?
«Tutti sono importanti. Al Porto avevo Taremi che ha giocato fino all’ultimo pur essendo a fine contratto. Io penso così: se un giocatore è più forte dell’altro, gioca. Poi il mercato è un’altra cosa. Domani Tomori giocherà se ho fiducia in lui».
Cosa ne pensa di Gimenez?
«Non ne posso parlare perché non è ancora ufficiale. Se mi piace? Eh… (ride, ndr). Bel giocatore».
Rivoluzione necessaria?
«Uno-due giocatori non sono tanti penso… Capisco la vostra curiosità. Però tirare conclusioni prima di Milan-Inter, partita importante, con tutte le cose che ho nella testa, non mi va in questo momento. Magari faremo una conferenza stampa a fine mercato solo per parlare di mercato».
Si aspettava di avere queste difficoltà?
«C’è tanto da migliorare. Dobbiamo lavorare per avere la base. Io come allenatore ho sempre le valigie pronte, perché gli allenatori sono così. Mi hanno chiamato 13 club in questi mesi prima del Milan e avrei guadagnato 10 volte di più, ma sono venuto qua perché credo nel Milan».
Tomori può giocare… Come stanno Gabbia e Thiaw?
«Non ho detto che gioca, ma che può giocare. Gabbia e Thiaw? Malick si è allenato oggi con noi, non è in condizione fisiche ottimali. Matteo si è allenato oggi per la prima volta dopo la botta al polpaccio, non era uscito per l’errore; sono a disposizione entrambi per domani. Malick non è al top, ma ci sarà. Lui è pronto. In attacco poi vediamo».
Come sta Walker?
«Sta bene, fisicamente è a posto, è una soluzione per domani».
L’hanno paragonata al Conte portoghese…
«Ah (sorride, ndr)…».
Ci sarebbe bisogno di un po’ di serenità?
«Le persone confondono un po’ la non tranquillità con la passione. Io sono questo qua. Io vivo le partite con emozione, passione. Delle volte sì sono arrabbiato tanto, ma il mio carattere è così. Ma non è un difetto, è il mio carattere. Se devo prendere un calmante, mah… Io sono così. Non c’è nervosismo, è il mio modo di essere. Anche se vinciamo 4-0, io sono qua a gesticolare».
Inzaghi parla del fallo su Asllani…
«Non devo dire niente: è la sua opinione e la mia è un’altra. Partita passata, non è importante ora. Simone avrà le sue ragioni. Anche io alle volte sono stato sugli arbitri per un fallo non dato, ma succede. Non va messo tutta la partita su questo episodio».
La preoccupa di più la voglia o l’atteggiamento dei suoi?
«Sono sempre più preoccupato con quello che facciamo noi. Di sicuro guardiamo l’avversario che ha tanti punti forti e qualche debolezza. Ci sono situazioni strategiche a cui stare attenti, ma il lavoro principale è su di noi».
Come mai va via Morata?
«Io parlo tutti i giorni con i giocatori. Sapete che per il poco tempo che abbiamo per lavorare sul campo parliamo tanto. Con Alvaro ho parlato ieri, insieme a tutti i compagni. Le situazioni di mercato sono quelle che sono. Come i matrimoni, ci deve essere la volontà dello sposo, della sposa e anche del prete. Non so se ha capito, è un po’ così».