Non è un caso che si parli di miracolo di Conte. Sta affondando infortuni, cessioni e ogni volta se ne inventa una soluzione che funziona
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Conte guida la nave Napoli nella tempesta scatenata dagli dei del calcio (e non solo)
Non è un caso che si parli di miracolo se parliamo di Antonio Conte a Napoli. E va ribadito ad oggi a campionato in corso mentre è primo con un punto sopra i campioni d’Italia dell’Inter. Gli dei stanno scatenando l’inferno sportivo contro di lui da agosto. Dopo aver perso Zielinski e Osimhen, oltre a far andare via una serie di ex rinforzi non adeguati, vede arrivare Lukaku, McTominay, Neres e Gilmour solo a fine agosto. Appena ha sistemato la difesa, sul più bello ecco che Buongiorno si fa male. Lui non si arrende e propone un Juan Jesus mai visto prima mentre Olivera sembra un Maldini redivivo.
Conte tra Hasa e Okafor
I suoi vincono sui campi di mezza serie A, torna primo in fuga ed ecco che il suo top player dice stop: Kvara via a Parigi a metà gennaio prima di Atalanta e Juve. Il nostro super coach british-pugliese le vince entrambe mentre dal mercato non arriva nulla a parte qualche saldo come Hasa e Billing. Garnacho e Adeyemi dicono no ed ecco Okafor dal Milan con pochi minuti giocati. Gli dei non si arrendono e dopo Olivera che si ferma mentre va a mille, oltre a Buongiorno, si ferma pure Spinazzola. Arrivano due pari per due incertezze difensive, tira il fiato perché almeno Buongiorno sta per rientrare e può reinventare Juan Jesus terzino al posto dell’indeciso Mazzocchi e sbam: via Neres per un mese, non gioca nemmeno al big match contro l’Inter.
Ora Okafor non ha minutaggio e Ngonge sembra spaurito, cosa si fa? Si cambia modulo con Raspadori seconda punta accanto a big Rom? Non lo sappiamo, l’unica certezza è che Antonio Conte a Napoli sta conducendo una nave contro vento con gli Dei che scatenano tempeste. E si tralasciano anche le non viste al Var per certi episodi tra rigori e palle fuori linea di quasi un metro. Grazie Antonio, comunque vada credo che bisogna già ringraziarlo per questi mesi di tempesta: comunque finirà, sicuramente scenderà “in guerra” con i suoi ragazzi ogni partita.