“I potenti sembrano essere più interessati alla tradizione che a qualsiasi avvicinamento alla giustizia”

L’unica verità assoluta sul calcio all’epoca della var l’ha scritta qualche anno fa il giornalista Enrique Ballester in un tweet: “Con le regole in mano non è rigore, perché la palla colpisce le regole e non la mano”. Il resto è un dibattito costante che sta stravolgendo la natura stessa del gioco.
Però El Paìs con Rafa Cabeleira si interroga sulla natura di questa distruzione. Si chiede, cioè, cosa è esattamente il calcio che la var starebbe rovinando. Insomma, difende l’utilizzo della tecnologia.
“C’è chi sostiene che la Var toglie magia e immediatezza allo spettacolo. Alcuni gol vengono festeggiati anche due volte, la seconda delle quali con un periodo di attesa che a volte ci porta a visite mediche presso alcuni centri sanitari. E alcuni, come il gol di Maradona contro gli inglesi, la mano di Dio, non sarebbero mai stati segnati perché perfino uno scimpanzé avrebbe messo da parte le connotazioni religiose della questione e avrebbe visto che era un uomo, forse il più umano tra tutti quelli che abbiamo mai conosciuto, colpevole di aver alzato il suo pugno ingannevole per ingannare l’arbitro e distruggere le speranze di un intero Paese. È questo il calcio che stiamo distruggendo, quello con evidenti ingiustizie che ignoriamo quando siamo fortunati? Il fuorigioco fischiato dal guardalinee alzando la bandierina era più legittimato di quello fischiato dalla tecnologia?”.
“I potenti sembrano essere più interessati alla tradizione che a qualsiasi avvicinamento alla giustizia. Perché, e questo potrebbe essere il dilemma, tra l’espulsione di un calciatore sordo per aver protestato o di un altro che si esprime come un Peaky Blinder, distruggere il calcio sembra essere la seconda scelta”.