La Verità invoca il Var a chiamata come unica soluzione per non vedere errori come quelli dello scorso week end di Serie A

La Verità propone un commento sulla questione arbitrale che si è aperta in Italia e che ripropone il contrastato tema del Var degli errori che anche questo week end hanno costellato le partite di Serie A
“L’unica cosa da evitare è l’immobilismo che fa crescere i sospetti e riporta il pallone al manicomio di stagioni impresentabili, per fortuna alle spalle”.
Le soluzioni dunque ci sono e sono molteplici:
“La prima è il Var achiamata, quel «challenge» in uso nel tennis, nel basket, nel volley che supera ogni imbarazzo nel rapporto fra direttori di gara e varisti. In caso di situazioni molto dubbie su azioni decisive (un rigore, un’espulsione, un gol contestato) ogni squadra dovrebbe avere due carte da giocare per chiedere all’arbitro di andare a rivedere l’episodio al rallentatore. Dopo di ché decide lui come sempre, quindi la vanità di casta è salva, ma lo fa con gli stessi strumenti tecnologici utilizzati dal tifoso sul divano”.
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Potrebbe essere utile anche la divisione delle carriere tra Var e arbitri
“Per scardinare in modo definitivo le vischiosità psicologiche fra arbitri in campo e arbitri al Var (i primi infastiditi dall’invasività dei secondi, i secondi attenti a non urtare la suscettibilità dei primi perché domenica prossima potrebbero invertirsi i ruoli) sarebbe utile anche la separazione delle carriere. Esattamente come prevede la riforma del ministro Carlo Nordio nel campo minato della giustizia, osteggiata (e te credo) dai pm per un identico motivo: la perdita di potere davanti al controllo di un ente davvero «terzo». L’obiezione passatista a questa rivoluzione è facile da prevedere: se un arbitro non ha provato afrori e dinamiche del campo di gioco non può giudicare davanti a un televisore. Sciocchezze, allora tanto varrebbe arruolare ex calciatori che, oltre ad aver frequentato per anni le partite «da dentro», hanno vissuto sulla loro pelle gli errori arbitrali. Ed oggi, nelle trasmissioni tv, li giudicano con maggiore equilibrio e competenza.