Manca il quinto impianto e il neo presidente della Figc non menziona mai Napoli. Sarebbe il fallimento della coppia Manfredi-De Laurentiis
Gravina esclude Napoli dagli stadi per Euro 2032: cita Bologna, Cagliari, Bari, Palermo
Se non è la pietra tombale, poco ci manca. Nel giorno della rielezione bulgara a presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ha di fatto escluso Napoli dalla corsa agli Europei del 2032. E quindi addio ristrutturazione del Maradona. Un fallimento sia del sindaco Manfredi sia del presidente del Napoli De Laurentiis già alle prese col ritorno del papponismo in città (gli danno del pappone, e anche di peggio, per non aver sostituito Kvaratskhelia).
Torniamo al punto. Ieri Gravina ha risposto alle domande sugli stadi per Euro 2032. Ha detto che gli stadi italiani saranno cinque. Tre sono già pronti e si tratta di Roma, Milano e Torino. Il quarto è Firenze, lo ha detto. E poi c’è il quinto e tra le città nominate non c’è mai Napoli.
Le parole di ieri di Gravina
Ha detto Gravina:
«Non mi piacciono le discussioni, ma mi rattrista quando leggo che per Euro 2032 non sarebbero previsti fondi. Apprezzo molto gli sforzi per tennis, sci e ciclismo e sono un appassionato di sport. Tuttavia, non mi piace quando il calcio viene trattato come il parente povero del panorama sportivo. Le speranze sono giustificate, ho compreso che dobbiamo lavorare sodo, Abodi sta organizzando delle riunioni, non conosco i risultati ma resto ottimista e ho fiducia nelle mie capacità e nella Figc di stimolare entusiasmo tra i nostri dirigenti».
«Su cinque stadi tre sono accettati o accettabili, Milano, Torino e Roma. Entro il 1° ottobre 2026 dobbiamo indicare cinque stadi e devono avere queste caratteristiche: un progetto approvato e un finanziamento, mentre entro marzo 2027 bisogna garantire la posa della prima pietra. Il quarto stadio lo possiamo già segnalare, Firenze», ha aggiunto il presidente della Federcalcio.
E ancora:
«Poi Palermo, grazie all’intervento del City Group che ha iniziato un dialogo promettente con il comune, Bologna e Cagliari sono in buona posizione, mentre Bari è molto attiva – ha proseguito -. Abbiamo proprietari stranieri desiderosi di investire. Dobbiamo sensibilizzare su una necessità concreta. Ci sono aziende imprenditoriali pronte a investire e ad agire già da domani mattina”, ha concluso.