“Guardarsi allo specchio dello spogliatoio dopo la partita e lottare contro il tuo peggior nemico: la tua versione di due anni fa. La tua versione migliore”
Tutti nel calcio seguono una parabola che prima o poi discende. Che sia il caso di Guardiola o meno non è ancora dato sapere, ma è chiaro che in questa stagione il suo City (e il suo calcio) stia prendendo imbarcate pesanti. L’ultima contro l’Arsenal per 5-1, pur essendosi ripresa in Premier League (ora lotta per entrare in Champions ndr). La realtà è che il calcio di possesso sta appassendo e forse anche il tecnico spagnolo con le sue idee sta pian piano diventando superato. Ne parla il quotidiano spagnolo El Paìs, che spera in un Guardiola redivivo in vista della sfida al Real.
Si spera che Guardiola ritrovi la giovinezza in tempo per il Real (El Pais)
Di seguito quanto si legge su El Paìs:
“Guardiola, dopo la disfatta in casa dell’Arsenal di Mikel Arteta questo fine settimana (5-1), ha ammesso che la sua squadra sta invecchiando. E non solo. Anche lui sta invecchiando, ha detto. La caduta dei capelli, le rughe, l’autorità morale messa in discussione da qualcuno a cui tu hai insegnato quasi tutto ciò che sa. Guardarsi allo specchio dello spogliatoio dopo la partita e lottare contro il tuo peggior nemico: la tua versione di due anni fa. La tua versione migliore. […]
Può un allenatore diventare troppo vecchio per questo mestiere? È possibile continuare ad allenare all’infinito, aspettando un’impresa eroica come vincere una Premier con una squadra come il Leicester, o è più probabile consumare la propria leggenda in Turchia? La tensione è enorme. Accettare la fine, se si è certi che il momento che si sta attraversando somiglia a un epilogo, è devastante. Perché Jürgen Klopp ha sbattuto la porta nel miglior momento della sua carriera? Perché lo hanno fatto Guardiola o Luis Enrique al Barça? La salute mentale di giocatori e allenatori, con calendari estenuanti e la pressione dei media. Alcuni si sono spezzati, come Paolo Zanetti, Patrice Garande o Paulo Fonseca, come racconta una splendida serie di Eurosport sulla salute mentale degli allenatori. Per gli altri basta guardare la foto della presentazione e quella dell’addio.
Molti sperano che quello di Guardiola sia solo un momento passeggero. E meglio che lo sia davvero, perché tra sette giorni, quando giocherà contro il Real Madrid all’Etihad, dovrà ricorrere alla scienza, agli ultimi giorni del mercato invernale o a qualsiasi altra cosa. Anche solo per vedere di nuovo una partita memorabile come quella del 9 aprile dell’anno scorso. Pep, accidenti, che giorno è oggi?”