Al CorSport: «Ogni giorno imparo qualcosa della Ferrari, è passato soltanto un mese ma abbiamo già fatto tanta strada. Voglio imparare il più possibile da Leclerc».

Lewis Hamilton ha cominciato la sua avventura in Ferrari e ha parlato delle sue prime settimane con la nuova auto, anche aggiungendo qualcosa sul suo rapporto con John Elkann.
Hamilton: «Mi dona il rosso della Ferrari. Vincere è un pensiero che occupa il 99% delle mie giornate»
Le dichiarazioni del pilota di Formula 1 al Corriere dello Sport:
«Con John parliamo di vita. Cerco di imparare come gestisce gli affari e la famiglia ed è fantastico che sia qui con noi, con il poco tempo libero che ha».
Ha poi ammesso:
«L’attenzione globale del mio arrivo in Ferrari non mi ha stupito, se pensi al mio marchio e a quello della Ferrari, è abbastanza logico che abbiamo fatto rumore. È stato travolgente».
Vincere è un’ossessione?
«È un pensiero che mi occupa al 99 per cento, dove l’uno rimane per le altre cose interessanti della mia vita. Ho ancora fame in Formula 1».
Come procede il lavoro di apprendimento?
«Ogni giorno imparo qualcosa ed è stato importante, da quando ho cominciato. È passato soltanto un mese ma abbiamo già fatto tanta strada assieme. Sono in una fase di apprendimento: le sospensioni, le procedure, le regolazioni, le tecnologie, anche solo le parole perché in Mercedes quando usavano un determinato termine sapevo a cosa si riferissero, qui devo capire, mettere a fuoco e poi realizzo “ah sì, ecco cosa intendevano“. Sto studiando giorno e notte per apprendere le differenze ed è una cosa che mi piace tantissimo».
La Ferrari SF-25 è più vicina alle sue preferenze rispetto all’ultima Mercedes?
«È presto per dirlo ma mi sta piacendo molto guidarla, stiamo creando un legame, io la sollecito e lei mi risponde. La prima mezza giornata è andata così così, poi ci siamo concentrati sulla comunicazione con l’ingegnere di pista. A ogni mio rientro ai box mettiamo a punto qualcosa».
Che effetto fa vedersi in rosso, dopo dodici anni in Mercedes?
«Mi dona il rosso, non è così? È il colore della passione, che qui vedi in ogni persona, all’interno della squadra e anche nei tifosi. Siamo sotto lo stesso tetto, anche chi fa le macchine stradali, e tutti fanno l’impossibile per farmi sentire benvenuto. È una cosa splendida».
Come va il rapporto con Leclerc?
«Charles ha un talento enorme, vederlo lavorare è grandioso, è in squadra da tanto tempo e parla perfettamente l’italiano: vorrei imparare il più possibile da lui. Quanto al rapporto: eravamo già amici prima, così tutto è filato subito liscio».