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Il complottismo ha ormai invaso il calcio in Europa, chiunque crede di essere vittima di forze oscure (Athletic)

In Turchia, in Spagna, in Italia, in Francia. Il calcio sta subendo un processo di radicalizzazione. Oltre al rischio violenza, “se tutto è truccato, perché guardare le partite?”

Il complottismo ha ormai invaso il calcio in Europa, chiunque crede di essere vittima di forze oscure (Athletic)
Turkish Referee Halil Umut Meler (ground) cover itself as MKE Ankaragucu's president Faruk Koca (L) attacks him at the end of the Turkish Super Lig football match between MKE Ankaragucu and Caykur Rizespor at Eryaman Stadium in Ankara, on December 11, 2023. (Photo by depo photos / DEPO PHOTOS / AFP) / Turkey OUT

Il cameo di Vincic come fischietto a pagamento dovrebbe fungere da campanello d’allarme, uno che dovrebbe suonare forte non solo in Turchia ma in tutto il calcio mondialescrive The Athletic. Vincic è stato “assunto” per arbitrare il derby turco tra Galatasaray e Fenerbahce. Tutti sappiamo com’è finita. Ma l’attenzione va puntata sulla tendenza che sta prendendo piede in Europa a gridare al complotto.

Il fatto che sia stato ritenuto necessario reclutare un outsider per occuparsi della più grande partita della Super Lig non dovrebbe essere visto come un’innovazione audace, un modello, un precedente da seguire per altri. Non è niente di tutto questo. Invece, è un punto più basso, un presagio, un avvertimento di ciò che deve ancora venire“.

La strada che ha portato Vincic a Istanbul è lunga, tortuosa e problematica – continua The Athletic – Il calcio turco è scomparso, molto tempo fa, nella tana del Bianconiglio. La Super Lig è stata per anni inondata di paranoia e sospetto e di quella che potrebbe essere descritta come una tendenza al complottismo“.

La tendenza al complottismo che sta invadendo il calcio d’Europa

In Turchia tutte le grandi squadre, Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas, “credono da tempo di essere state indebolite da forze oscure intenzionate ad aiutare i loro rivali“. Tutti a vario titolo ritengono che le cose siano truccate a favore di un’élite che talvolta include una squadra piuttosto che un’altra.

“Negli ultimi anni le teorie del complotto che ribollivano sempre sotto la superficie hanno raggiunto il punto di ebollizione, i loro fumi tossici hanno travolto e lentamente asfissiato il campionato“.

Rory Smith ricorda il presidente dell’Ankaragucu che nel 2023 irrompe in campo e colpisce l’arbitro in testa. Poi il presidente dell”Istanbulspor che ordina ai suoi di lasciare il campo dopo un rigore negato. Gli esempi non mancano.

Ma credere che questa tendenza sia un caso speciale del calcio turco è un approccio fuorviante. “La Turchia non è su una strada diversa. È solo più avanti“.

L’altro esempio più chiaro? Il Real Madrid che “ha inviato una lettera di quattro pagine alle autorità calcistiche spagnole, delineando la convinzione dichiarata del club che il sistema arbitrale del paese sia «completamente imperfetto» e sostenendo che «le decisioni contro il Real hanno raggiunto un livello di manipolazione e adulterazione della competizione che non può più essere ignorato»“.

La lettera arriva da un club, mica da un gruppo di tifosi delusi e arrabbiati. È l’istituzione a “credere di essere vittima di una cospirazione di vasta portata“.

In Serie A le cose non vanno meglio. Il Milan, attraverso Ibrahimovic, si è lamentato “che i funzionari della lega non mostravano sufficiente “rispetto” per i loro giocatori“.

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In Francia, in Ligue1, siamo vicini ai livelli della Turchia. “Pablo Longoria, presidente del Marsiglia, questo fine settimana ha inveito contro la “corruzione” tra gli arbitri francesi dopo che la sua squadra ha subito un espulsione in una sconfitta per 3-0 ad Auxerre“. De Zerbi, allenatore del Marsiglia, “è stato solo un po’ più misurato, suggerendo che lo standard degli arbitri in Francia è così basso che non accetterebbe un altro lavoro nel paese“.

Se tutto è truccato, perché guardare le partite?

Proprio come in Turchia, è ormai chiaro che una vena di cospirazionismo attraversa gran parte del calcio europeo“. Ed è qualcosa che ora coinvolge i club ad ogni livello dirigenziale. “Ora sono disposti a dire la loro parte silenziosa ad alta voce, ad alimentare le fiamme, a trasformare i loro sospetti in armi“.

Ognuno porta acqua al suo mulino creando una narrazione ad hoc. Ma ognuno sceglie “una serie di fatti scelti apposta estrapolati dal contesto o deliberatamente male interpretati“. Per dirla in termini più “politici”, “il calcio è stato sottoposto a quello che potrebbe essere descritto come un processo di radicalizzazione“.

E le conseguenze di questo processo sono molto gravi. Spesso si passa dalle parole ai fatti, dall’accusa al tentativo di farsi giustizia da soli. In Turchia è già successo. All’arbitro accusato dal Marsiglia hanno tagliato le gomme dell’auto e c’è chi segnala “una sorta di intrusione a casa sua anche dopo la partita. È scomodo immaginare dove potrebbe portare alla fine questo processo“.

La credenza che lo sport non sia più credibile perché “governato” da complotti porta all’estrema conseguenza: “Se tutto è truccato, perché guardare le partite? Se tutto è truccato, perché preoccuparsi?

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