Un calo fisiologico che andava messo in preventivo. La differenza di rendimento tra i titolarissimi e le alternative al momento è troppo evidente

Il Napoli è in riserva e senza riserve (Gazzetta)
Scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo:
La spia si è accesa ufficialmente nel secondo tempo dell’Olimpico contro la Roma. Quella che sembrava una scelta di campo, una soluzione per gestire punteggio ed energie, in realtà era un segnale di affanno che i novanta minuti contro l’Udinese hanno ribadito. Alcuni big del Napoli sono in riserva, e non potrebbe essere altrimenti quando si tira la carretta a mille all’ora per diversi mesi. Un calo fisiologico che andava messo in preventivo, perché fa parte del gioco e in assoluto fa parte della stagione di qualsiasi squadra: chi prima o chi dopo, c’è sempre il momento in cui si finisce per rallentare, per perdere qualche punto per strada.
Il Napoli è in riserva e senza riserve. Nel senso che la differenza di rendimento tra i titolarissimi e le alternative al momento è troppo evidente. Un bel problema quando si naviga il miglio più delicato di tutta la stagione. Febbraio è da sempre un mese spartiacque per le ambizioni di classifica.
Secondo quale criterio il Napoli dovrebbe vincere lo scudetto? (Il Napolista)
Chi continua a dire che il Napoli debba vincere lo scudetto perché gioca una volta a settimana parla senza aver mai visto una partita del Napoli. È una squadra che ha, esagerando, 12 giocatori di movimento utilizzabili, dato che i vari Billing, Okafor, Rafa Marin, Ngonge e compagnia cantante sono stati apertamente definiti non pronti o inadatti a questo progetto. Conte ha ragione a ribadire che si sta facendo un miracolo dato che una rosa già corta, è stata addirittura indebolita dal mercato di gennaio (perdi Caprile Folorunsho e Kvaratskhelia per Scuffet Billing e Okafor). Il grande rammarico è che con un’occasione del genere per vincere, con un’Inter più forte ma tutt’altro che imbattibile, ci si sia fermati al compitino durante il mercato invernale, rinviando tutto a giugno senza però sapere se l’anno prossimo la situazione potrà essere la stessa, con squadre come Milan e Juventus che potranno tornare a dare fastidio e, probabilmente, la Champions di mezzo. Non vorrei però apparire carastrofista. Non ho affatto accantonato la speranza di vincere il campionato. Sono soltanto un tifoso preoccupato.