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Il presidente Wada gela gli italiani: «I casi Sinner e Swiatek sono diversi, per Jannik parliamo di uno steroide»

«Un professionista è sempre responsabile del suo staff. La trimetazidina non è la stessa cosa dello steroide nell’unguento del più stretto collaboratore di Sinner»

Il presidente Wada gela gli italiani: «I casi Sinner e Swiatek sono diversi, per Jannik parliamo di uno steroide»
Db Torino 14/11/2024 - Atp Finals / Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jannik Sinner

Il presidente dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) Witold Banka parla al sito polacco Rz dei casi Sinner e Swiatek e spiega il differente comportamento nei loro confronti: ricorso contro l’assoluzione per il primo, accettazione della mini squalifica per la seconda.

«Si tratta di due casi completamente diversi che non possono essere confrontati. Sia le sostanze (Clostebol e Trimetazidina) sia le circostanze non sono paragonabili. Abbiamo preso le decisioni dopo aver chiesto il parere di esperti esterni. La procedura da parte della Wada è stata la stessa di qualsiasi altro caso disciplinare».

Banka, presidente Wada: «Le sostanze trovate in Sinner e Swiatek sono diverse»

Banka continua:
«Non posso entrare nei dettagli perché siamo parte in causa. Non mettiamo in dubbio che (Sinner) non abbia assunto deliberatamente sostanze dopanti, ma richiamiamo l’attenzione sulla responsabilità dell’atleta per le azioni dei suoi collaboratori. Uno sportivo professionista è responsabile anche delle azioni del suo staff e questa è la quintessenza dell’antidoping. E poi c’è la differenza sostanziale tra le due sostanze. Una traccia di trimetazidina in un medicinale contenente melatonina, come nel caso di Swiatek, è una cosa. Lo steroide contenuto nell’unguento utilizzato dal più stretto collaboratore di Sinner è qualcosa di completamente diverso. I due casi sono accomunati soltanto dal fatto che stiamo parlando di due dei migliori tennisti del mondo».

Il direttore generale della Wada: «C’è ancora una responsabilità dell’atleta»

Il caso doping in cui Jannik Sinner è coinvolto va avanti da diversi mesi. L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha fatto ricorso a settembre contro l’assoluzione del tennista italiano.. La decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) non sarà emessa prima della fine dell’anno, lo ha assicurato la Wada all’Afp.

«Non ci sarà nulla entro la fine dell’anno», ha dichiarato giovedì Olivier Niggli, direttore generale dell’autorità antidoping, in un’intervista, che ha chiesto una squalifica di uno o due anni contro il numero 1 del mondo. «Nella decisione si è ritenuto che non ci fosse alcuna colpa da parte di Sinner. La nostra posizione è che c’è ancora una responsabilità dell’atleta nei confronti di coloro che lo circondano. Quindi è questo punto legale che sarà discusso davanti al CAS», ha aggiunto.

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