ilNapolista

Il rigore al Como è stato negato dal Var non dall’arbitro. È stato violato il protocollo, l’arbitro doveva andare al video

Chi arbitra le partite di Serie A? L’arbitro non aveva visto il mani di Gatti eppure non è stato interpellato

Il rigore al Como è stato negato dal Var non dall’arbitro. È stato violato il protocollo, l’arbitro doveva andare al video
Juventus' Italian defender #4 Federico Gatti celebrates after scoring during the Italian Serie A football match Juventus vs Torino, at Allianz stadium in Turin, on October 7, 2023. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

Chi arbitra le partite di calcio di Serie A?

È una domanda semplice, alla quale però sin dall’introduzione del Var non sembra corrispondere una risposta semplice e coerente.

Se lo chiedeva già Ancelotti nel 2019. Lo ha chiesto a modo suo Conte dopo Inter Napoli e ce lo chiediamo tutti dopo il rigore non dato al Como nel finale della partita con la Juventus.

Senza andare troppo indietro e senza elencare gli infiniti episodi in cui il Var è intervenuto/non è intervenuto in maniera ambigua, analizziamo il caso di ieri.

Lancio da dietro del Como, Douvikas è leggermente in vantaggio e viene contrastato da Gatti, il quale tocca la palla con la mano ben distante dal corpo, fa cambiare traiettoria alla stessa e da questo cambio di traiettoria scaturisce il successivo rimpallo sulla coscia dell’attaccante che fa terminare il pallone oltre la linea di fondo.

L’arbitro non poteva vedere l’episodio in quanto i due giocatori, spalla a spalla, gli coprivano la visuale. Il tocco era tuttavia visibilissimo dalle riprese televisive. A questo punto in sovrimpressione appare l’avvertenza di un controllo Var in corso, seguita subito dopo dalla sentenza: controllo terminato, tutto regolare, si prosegue.

Posto che il Var non può aver stabilito che il tocco di mano non c’era stato (era chiarissimo), deduciamo che abbia deciso che non era un fallo di mani da rigore. Ma questa è una decisione che dovrebbe prendere l’arbitro (che, ripetiamo, non può aver visto il tocco).

Andiamo a vedere cosa prevede il celeberrimo “Protocollo Var”, padre e madre di tutti gli alibi per le decisioni controverse, pag. 151 del “Regolamento del Giuoco del Calcio corredato delle Decisioni Ufficiali FIGC e della Guida Pratica AIA”, edizione settembre 2024:

Il paragrafo “revisione” dell’art. 4 del protocollo recita:

• Per decisioni soggettive, ad esempio intensità di un contrasto falloso, interferenza in un fuorigioco, considerazioni su un fallo di mano, è appropriata una “revisione sul campo”.

• Per decisioni oggettive (che si “limitano ai fatti”), ad esempio, posizi.one di un’infrazione o di un calciatore (fuorigioco), punto di contatto (fallo di mano / fallo), posizione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore), pallone non in gioco, ecc., è solitamente sufficiente una revisione del VAR, ma una “revisione sul campo” può essere intrapresa per una decisione oggettiva se aiuterà a gestire i calciatori o la gara o a rendere pienamente credibile la decisione (ad esempio, una decisione cruciale nel finale della gara)

Ora, il secondo punto è a dir poco oscuro (e infatti non abbiamo mai visto una on field review per un fuorigioco oggettivo), ma il caso di cui parliamo rientra a pieno titolo nel primo caso: “considerazioni su un fallo di mano”.

Eppure la revisione non c’è stata, l’arbitro non è stato chiamato a decidere su qualcosa che non aveva visto, il protocollo è stato palesemente violato.

E non importa cosa pensino i vari commentatori da Marelli in su, non è in discussione tanto il fatto se fosse o meno un fallo da rigore, quanto a chi spetti decidere. A partita conclusa sappiamo che il rigore al Como non è stato assegnato per decisione del Var, mentre quello alla Juventus è stato assegnato per decisione dell’arbitro.

Aggiungiamo una considerazione che dovrebbe far riflettere tutti sulla evidente follia del protocollo Var così come viene interpretato in Serie A: se il tocco di mano uguale, compiuto nelle stesse identiche condizioni, fosse stato di Douvikas e questi successivamente avesse segnato, la rete sarebbe stata annullata dal Var perché, a norma di regolamento “È fallo di mano se un calciatore […] segna nella porta avversaria […] immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani / braccia, anche se in modo accidentale”.

Due situazioni identiche, quindi, un tocco di mano che evita un gol e un tocco di mano che porta a segnare un gol, vengono giudicate in maniera opposta, a norma di regolamento e di protocollo.

“Ma che significa?” Direbbe Conte. E lo diciamo anche noi

ilnapolista © riproduzione riservata