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Il tentativo di negare ai tifosi del Napoli il diritto alla delusione se non arrivasse lo scudetto (Trombetti)

Sul Mattino: una cosa è l’obiettivo aziendale della Champions e un’altra le aspettative dei tifosi dopo aver condotto un campionato di vertice

Il tentativo di negare ai tifosi del Napoli il diritto alla delusione se non arrivasse lo scudetto (Trombetti)
Db Dimaro (Tn) 20/07/2023 - amichevole / Napoli-Anaune Val di Non / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Non negate ai tifosi del Napoli il diritto alla delusione se non arriva lo scudetto (Trombetti)

In prima pagina sul Mattino il professor Guido Trombetti scrive del diritto alla delusione dei tifosi del Napoli. Sintetizza e fotografa perfettamente la strana aria che si respira a Napoli in questi giorni. Giorni di ineguagliabile nervosismo dalle parti di Castel Volturno. Società e ambienti filo-societari sono alacremente impegnati nel tentativo di presentare Napoli-Inter come se si trattasse di Canicattì-Real Madrid e non la sfida tra la capolista (Inter) e l’inseguitrice a un punto (Napoli). Quasi stucchevoli le dichiarazioni del direttore sportivo Manna eccessivamente remissive. Il tentativo è chiaro: dopo il fallimentare calciomercato, il tentativo è di far passare il concetto che mai e poi mai il Napoli ha avuto lo scudetto come obiettivo. Ma, eziandio direbbe Totò, se sei stato in testa alla classifica per oltre 15 giornate, è ovvio che sei in lotta per lo scudetto. E non si dovesse vincere, ci sarebbe delusione. E, ça va sans dire, la conseguente ricerca dei responsabili. Del diritto alla delusione scrive sul Mattino il professor Trombetti.

Ne riportiamo alcuni passaggi:

In una casa, a partire dal sabato e fino alla domenica mattina, si sente il profumo del ragù. Che invade tutte le stanze mentre nella pentola il sugo va avanti a “ pappuliare”. Pomodoro, conserva, olio (sugna, alimento oggi per lo più in disgrazia) tracchie e gallinella di maiale… insomma tutto quanto previsto nel classico ricettario. Tutta la famiglia si siede poi a tavola e si ritrova servito un brodino vegetale. Ci chiediamo: è legittimo che i commensali provino una sensazione di delusione? Oppure l’unica reazione consentita è: il brodino è ottimo, la mamma ha realizzato “l’obiettivo” di nutrire tutta la famiglia. Nessuno tenga conto dell’odore di ragù inspirato per due giorni. Qualcosa di analogo sta accadendo ai tifosi del Napoli. Ovviamente mutatis mutandis. Cancella ragù e scrivi scudetto. Cancella profumo e scrivi classifica. Cancella famiglia e scrivi tifosi. Capisco bene il nostro grande tecnico Antonio Conte, al quale non possiamo che essere grati per aver resuscitato un soggetto colpito da morte apparente.

Il lavoro svolto da Conte a partire da luglio e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Così come è sotto gli occhi di tutti l’eccezionale campagna acquisti che la società ha condotto in estate. E capisco Conte che deve tentare in tutti i modi di tenere bassa la pressione sulla squadra.

Per evitare quei contraccolpi psicologici che molto possono nuocere al suo rendimento come effetto di rimbalzo di uno stress eccessivo. E quindi ripete in continuazione che l’obiettivo stagionale è entrare in Champions. (Capisco un po’ meno Manna, francamente perché di mestiere fa il dirigente e non il pompiere.)  

Quindi riassumendo occorre essere chiari. È ovvio che se il Napoli si classificherà secondo, terzo o quarto nessuno avrà titolo a parlare di stagione negativa o insufficiente. L’obiettivo aziendale sarà stato raggiunto. La stagione andrà giudicata una buona stagione. E la società, Antonio Conte e i calciatori avranno fatto il loro dovere. Nè sarà ragionevole scatenare una caccia all’untore. Cioè al responsabile di uno scudetto sfiorato, sognato ma non raggiunto. Nessuno peró pretenda di negare il diritto alla delusione. Sarebbe come chiedere ai tifosi di diventare all’ improvviso tutti ragionieri. Snaturando l’essenza intima di quel sentimento irrazionale che è il tifo. Insomma, per concludere troppo forte e troppo lungo il profumo del ragù per esultare di fronte a un brodino.

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