Ma a contendersi la panchina c’è anche Gasperini, che non rinnoverà con l’Atalanta ed è altrettanto “juventino”

La prende un po’ alla larga, la Gazzetta. Cita il “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”, ma le voci sono ormai urla. Sono montate, e quindi anche alla Gazzetta ufficializza “il sogno Conte” della Juve. Con uno spariglio a fine stagione che sarebbe incredibile, se non fosse che a mettere pressione all’ormai spacciato Thiago Motta c’è anche l’opzione, altrettanto ingombrante (e forse più “facile”) di Gasperini.
Scrive la Gazzetta che “la storia della Signora è fatta di cicli, periodi floridi che si alternano a momenti bui, ma con un unico comune denominatore: tutte le volte che è caduta, anche fragorosamente, Madama non solo si è rialzata ma è diventata più forte di prima”.
“In caso di mancato quarto posto i cambiamenti potrebbero essere profondi. Il fallimento del progetto potrebbe spingere la proprietà a abiurare il tecnico dopo un solo anno e provare a invertire la tendenza con un’iniezione di juventinità: perciò in caso di separazione a fine stagione occhio agli ex Gasperini, Conte e Tudor”.
“Gasperini ha un contratto fino al 2026 ma non rinnoverà con l’Atalanta. Difficile che resti a scadenza e se la Juventus dovesse decidere di cambiare guida tecnica può diventare una possibilità. Ha carisma ed esperienza, con la Dea ha conquistato l’Europa League, è torinese e ha un passato bianconero da giocatore e da allenatore delle giovanili (con cui ha vinto un Torneo di Viareggio). Lui e la Signora si sono sfiorati in più occasioni ma le loro strade non si sono mai più incrociate dall’estate 2003, quando andò al Crotone”.
“La suggestione più forte per tutti i tifosi però risponde al nome di Antonio Conte, ex giocatore, ex capitano, ex allenatore. Conte ha la Juventus dentro, ha scritto pagine indelebili della storia del club e già un anno fa una parte della dirigenza lo avrebbe voluto come successore di Allegri. Poi la Juventus ha fatto scelte diverse, preferendo puntare su un tecnico giovane, ma come ricorda Antonello Venditti certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Per adesso comanda il condizionale: se lui dovesse decidere di separarsi dal Napoli dopo un anno e la Juventus di fare lo stesso con Motta, il Conte bis non sarebbe una storia impossibile. Antonio ha aperto il ciclo dei 9 scudetti vincendone 3 di fila, ha restituito fiducia e autostima a una squadra avvilita da 2 settimi posti consecutivi e sarebbe perfetto per iniettare juventinità nelle vene dei giocatori, sopratutto dei giovani e dei nuovi”.