Si era messa malissimo per la Juve e per Motta. Poi i diversi valori in campo si vedono: Kolo Muani ne segna due e Vlahovic segna di rabbia
Thiago Motta tira un sospiro di sollievo. Empoli battuta 4-1 dopo che la Juventus aveva subito lo 0-1 ad opera di De Sciglio, l’ex di turno. In gol Kolo Muani, doppietta anche un po’ fortunata, poi gran gol di Vlahovic e Conceiçao a chiudere i conti.
La Juventus dentro le mura amiche ha passato una brutta ora di gioco. Al 4° minuto si ritrova sotto, gol subito su calcio piazzato, difesa ferma e inerme e De Sciglio mette dentro da pochi passi. La Juve è piatta fino al 60′. Dagli spalti piovono cori per Dusan Vlahovic, alla quarta panchina consecutiva per scelta tecnica. Insomma, per Thiago Motta si prospetta una domenica da incubo.
Poi l’Empoli sbaglia, Kolo Muani resiste a un contrasto e rimette le cose sul binario giusto. Doppietta in due minuti. Il secondo gol su un tiro di Weah deviato proprio dal francese che spiazza Vasquez. L’Empoli chiude pure in 10, espulso Maleh per doppio giallo. Poi entra Vlahovic che con un rabbioso sinistro sorprende il portiere sul primo palo. L’Empoli è ormai uscito dalla partita e subisce anche il quarto gol. Motta in questo modo allenta la pressione su di sé e sulla sua squadra ma i miglioranti decantati non si vedono.
Thiago Motta nervosetto e dall’aspetto stanco: «La Juventus è migliorata in questi mesi»
Thiago Motta presenta Juventus-Empoli in conferenza stampa, gara valida per la ventitreesima giornata di Serie A in programma domani alle 12:30. Il tecnico è apparso stanco, con la barba non fatta, e nervosetto. Ad alcune domande ha risposto a monosillabi. Le sue parole riproposte da Tmw.
Manca un po’ di consapevolezza?
«Nel calcio conta tutto anche la testa. Ma tante altre cose. Noi lavoriamo su tutto per essere una squadra migliore, sempre. Abbiamo fatto delle ottime prestazioni sempre per avere la vittoria, altre volte non l’abbiamo avuta e non siamo contenti per quello. Anzi: rimane sempre l’arrabbiatura di lavorare bene e non aver avuto la vittoria. Fa parte di questo gioco. Concentrati su domani, giocando con l’Empoli in casa. Dobbiamo fare un’ottima partita per arrivare alla vittoria».
C’è un po’ di paura a giocare allo stadio?
«Se tu mi chiedi, vorrei che fosse diverso per essere una squadra più forte, vorrei che fosse diverso, ma fa parte del gioco e fa parte del calcio. Siamo consapevoli che gli ultimi risultati non sono buoni risultati perché vogliamo e siamo i primi, sia i giocatori che lo staff e la società, a lavorare e a impegnarsi al massimo per avere il risultato migliore che è la vittoria. Non l’abbiamo tenuto e domani abbiamo una grande opportunità per fare un’altra grande partita e arrivare alla vittoria e alla fine della partita, ad essere contenti e soddisfatti per il lavoro fatto».
È un grosso il problema non avere un difensore?
«Guarda, ha giocato Pierre e Federico, hanno fatto bene. Renato è un altro difensore, sicuramente aiuterà, noi come squadra abbiamo passato un momento meno facile, i tanti infortuni che abbiamo avuto non hanno aiutato ad aver il giusto ritmo per poter competere come volevamo. Per questo a volte non siamo arrivati al risultato finale. La nostra realtà è quello che è successo. Ora pensiamo alla prossima partita, abbiamo una grande opportunità per avere la vittoria».
Quanto hanno inciso gli infortuni?
«Non sono un alibi, ma una realtà. Sono un fatto. E’ chiaro che ci sono anche momenti. Dopo una sconfitta sembra che ci sia una scusa, mai fatto e mai lo faremo. Ma è un fatto. Anche in altre squadre negli ultimi anni hanno vinto tantissimo avendo degli infortuni non sono riusciti a mantenere un certo livello. Siccome non l’abbiamo utilizzato come alibi, non le utilizzeremo come in futuro. Siamo arrabbiati perché vogliamo vincere. Domani abbiamo una squadra come l’Empoli che verrà a giocare al massimo anche qui. Faremo la nostra partita sempre con l’obiettivo di avere la vittoria finale».
Quale dei due gol presi con il Benfica ti ha fatto maggiormente arrabbiare?
«Dobbiamo migliorare in tutto. Il nostro obiettivo è quelli di limitare gli errori. Finché la palla va a finire in gol, ci sono tante situazioni che possiamo fare meglio sia individualmente che collettivamente. Questo è il percorso di miglioramento per diventare una squadra più forte, più compatta, più aggressiva. Pressare, andare avanti nel modo giusto, mantenere solidità, attaccare l’avversario nel modo migliore per mettere in difficoltà la squadra avversaria. Abbiamo avuto situazioni in cui abbiamo fatto bene e altre dove sicuramente possiamo migliorare, questo ci servirà anche contro l’Empoli».
Che cosa manca a questa Juve?
«Una squadra per arrivare ad un certo livello serve la continuità. Il campionato dice tanto e noi abbiamo avuto alti e bassi. Senza parlarne come alibi, degli infortuni avuti finora, non ci è permesso di avere un equilibrio di squadra. Giocatori che possono giocare o ripetere le performance fatte. Non sono alibi, ma ci sono capitate queste cose e dobbiamo fare con questo. Di sicuro, una squadra deve avere continuità. Oggi non siamo stati capaci di essere continui. Fatte partite interessanti, ma non siamo arrivati al risultato finale. Significa che non abbiamo avuto la continuità che vogliamo avere e lavoriamo tutti i giorni per averla».