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La Seredova su Buffon: «Gigi ed io stiamo bene, ma ognuno a casa sua»

Al podcast della Leotta: «Penso al Natale in cui ci si chiede per maniera “Come stai? Sono contenta di vederti, cosa ci regaliamo quest’anno?”»

La Seredova su Buffon: «Gigi ed io stiamo bene, ma ognuno a casa sua»
Db Milano 09/05/2019 - red carpet Evento Huawei Fashion Flair / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Alena Seredova

Alena Seredova è stata ospite della puntata del podcast di Diletta Leotta Mamma Dilettante. La modella ha parlato del suo rapporto con Gigi Buffon dopo la separazione:

«Sono andata a vedere Gigi anche dopo la separazione»

Alena Seredova ha ammesso di volere ancora molto bene a “Gigione”, così lo chiama nel podcast, e spiega: «Io ho continuato a vedere le sue partite dopo la separazione, perché io sono una sua tifosa, tifo Gigione come atleta».

Meglio però essere separati:

«Gigi ed io stiamo bene, ma ognuno a casa sua! Io penso semplicemente che sia importante stare bene. Ognuno nel proprio ambiente. Gigi sta bene, ha la sua famiglia. Io sto bene, ho la mia famiglia. Penso che questo per i nostri figli sia molto più sano che trascorrere un Natale tutti insieme in cui ci si chiede per maniera “Come stai?. Sono contenta di vederti, cosa ci regaliamo quest’anno?”»

Diletta a questo punto interviene: «Amo Alena Seredova perché dice la verità . Perché magari poi ci sono tante famiglie che si trovano in queste situazioni»

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E la Seredova:«Che belle pantofole mi hai regalato quest’anno! Cioè, capisci? Cosa dovrei regalargli, la borsa dell’acqua calda? Cosa fai se devi fare un pensiero con il cuore?»

Poi ha parlato dei figli e del cambiamento del rapporto dopo la separazione: «Le donne dei calciatori sono spesso sole. Io, nel mio, ho sempre fatto cose con i miei ragazzi. Ho sempre viaggiato con loro, li ho portati ovunque, non mi sono mai fermata e li ho portati ovunque, sia per stare vicino al padre e sia per fargli godere anche il bello di quell’ambiente»

«Ero chiamata la ‘furia ceca’, perché ero molto fumantina. Ma la maturità mi ha calmato. Poi, in Repubblica Ceca non si possono dire le parolacce al volante, per esempio. Perché altrimenti vieni multata. I miei figli? Parlano tutti ceco, lo capiscono, perché i miei genitori hanno imparato un po’ l’italiano ma poco, si esprimono in ceco. Per capire i nonni, i miei ragazzi conoscono il ceco. La più piccolina è la più brava. Com’è essere mamma di una bimba dopo tanti maschi? È un po’ più tosta. Quando ero incinta del primo, desideravo tantissimo la femmina, anche dopo il secondo e ci sono rimasta malissimo. Quando sono rimasta incinta con la Vivi, però, speravo fosse maschio perché per loro è più facile. Alla fine, penso sia stata la soluzione migliore e la soluzione vincente».

 

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