Erano definite “l’anello debole della catena”, ma nel caso Rubiales-Hermoso ha vinto una generazione di donne che ha subito decenni di discriminazione.
![La Spagna femminile ha dato scacco matto ad una Federcalcio troppo abituata a spuntarla (Relevo) La Spagna femminile ha dato scacco matto ad una Federcalcio troppo abituata a spuntarla (Relevo)](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2023/08/hermoso-rubiales-afp.png)
Dopo il processo sul bacio dell’ex presidente della Federcalcio spagnola (Rfef) Luis Rubiales alla calciatrice Jenni Hermoso, avvenuto durante la premiazione del Mondiale 2023, la Spagna femminile ha dato scacco matto ad una Federazione troppo abituata a spuntarla.
La Spagna femminile ha dato scacco matto ad una Federcalcio troppo abituata a spuntarla
Relevo scrive:
Quando Alexia Putellas ha detto che le giocatrici avevano subito “decenni di discriminazione” e che “non erano mai state considerate solo calciatrici”, aveva ragione. La frase, detta poco dopo la vittoria del Mondiale femminile e il bacio di Luis Rubiales alla Hermoso, ha mostrato una Federcalcio rovinata e come una generazione di donne ha messo sotto controllo il modus operandi della Rfef. Da “anello più debole della catena”, queste donne hanno fermato un’istituzione abituata a spuntarla sempre. La calciatrice Irene Paredes è stata la prima a mettere un freno alla Rfef, quando sottolineò che sul bacio di Rubiales non si doveva scherzare. Poi, il sostegno delle compagne alla Hermoso quando si è rifiutata di fare un video con l’ex presidente della Federcalcio.
Hanno iniziato a difendersi l’una con l’altra, non si sono messe a servizio degli interessi della Rfef. Successivamente è arrivata la protesta con #SeAcabó, a cui hanno partecipato colleghe e colleghi di tutto il mondo. Poi Ruben Rivera (ex capo marketing della Federazione) e Albert Luque (ex direttore della nazionale maschile) si sono piantati ad Ibiza per parlare con la Hermoso, ma la supervisora tecnica e migliore amica dell’attaccante, Ana Ecube, ha frenato le loro intenzioni; anche lì, le donne si sono dimostrate insormontabili di fronte ai meccanismi meschini della Rfef.