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La spy story Tortu-Jacobs. Il ruolo del fratello manager, la rivalità anche nelle sponsorizzazioni (Il Fatto)

Il dossieraggio del fratello di Tortu per scoprire un eventuale doping. Tortu dice di non saperne nulla. Marcell allerta gli avvocati

La spy story Tortu-Jacobs. Il ruolo del fratello manager, la rivalità anche nelle sponsorizzazioni (Il Fatto)
Parigi (Francia) 09/08/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / atletica / foto Image Sport nella foto: Marcell Jacobs-Filippo Tortu

La spy story Tortu-Jacobs. Il ruolo del fratello manager, la rivalità anche nelle sponsorizzazioni (Il Fatto)

Marcel Jacobs non commenta. Ma dopo aver letto del presunto dossieraggio avviato ai suoi danni da Giacomo Tortu, fratello del Filppo, con cui ha vinto un oro nella staffetta 4×100, il suo staff ha dato mandato ai legali di valutare una denuncia come parte lesa.

Il Fatto si chiede se rivedremo ancora Jacobs e Tortu correre insieme.

Perché mentre correvano insieme, l’entourage di uno avrebbe cercato di distruggere la carriera dell’altro. Dopo il caso di dossieraggio rivelato ieri dal Fatto, nulla potrà essere come prima nell’atletica italiana.

Tra il 2020 e il 2021, Giacomo Tortu (non indagato), fratello di Filippo, avrebbe commissionato agli spioni di Equalize delle indagini su Jacobs: analisi e intercettazioni per confermare i sospetti di doping, mai dimostrati, nemmeno con questi accessi illegali. È il periodo della straordinaria e per certi versi sorprendente ascesa dello sprinter di El Paso, molto chiacchierata nell’ambiente, che culminerà nel trionfo alle Olimpiadi.

Filippo era il predestinato che, dopo aver battuto il record di Mennea, ha faticato a mantenere le promesse; Marcell la nuova stella, a cui non è mai andato giù di non essere l’ultimo frazionista della staffetta, il ruolo più prestigioso già occupato da Tortu, che a Tokyo con una prestazione straordinaria si prese tutta la gloria. Che fra i due ci fosse rivalità non è mai stato un mistero: nessuno poteva immaginare il grado di acrimonia emerso dall’indagine. Uno scenario in cui i due sono rivali anche nelle sponsorizzazioni e che vede Giacomo nel ruolo di fratello manager: Tortu aveva firmato contratti redditizi (il più noto, con Fastweb) che l’esplosione di Jacobs, in un mercato piccolo, quello dell’atletica italiana, dove c’è spazio per un solo campione, avrebbe potuto mettere a rischio.

Il fratello di Tortu fece spiare Jacobs per scoprire tracce di doping. Tortu: «Non sapevo nulla»

Lo scoop è del Fatto quotidiano che ha pubblicato un articolo dal titolo: “Il fratello di Filippo Tortu voleva le analisi di Jacobs”.

Il Fatto scrive così:

Antipatia agonistica, non molto di più, ha sempre diviso i campionissimi dell’atletica leggera Marcel Jacobs e Filippo Tortu. Italiano classe ’94 con cittadinanza americana il primo, milanese di quattro anni più giovane il secondo. Antipatia si diceva, ma forse meglio dire sano agonismo. Finora. Perché nessuno poteva immaginare che questa rivalità si sarebbe trasformata in una storia di spionaggio ordito dal fratello di Tortu nei confronti di Jacobs.

Il caso clamoroso, per quel che risulta al Fatto, emerge dalle parole dell’ex poliziotto Carmine Gallo indagato nell’inchiesta sulla società Equalize coordinata dal pm Francesco De Tommasi. La vicenda si svolge tra il 2020 e il 2021. Inoltre a supportare le parole di Gallo vi è una nota del Ros di Roma che ha analizzato i dispositivi elettronici del superhacker vicentino Gabriele Pegoraro. In una di queste cartelle, datata 2021, vengono riportati numeri di telefono e chat di Jacobs e di tutto il suo entourage. L’anno, poi, non sembra affatto un caso. Fu in quel 2021 che il velocista nato a El Paso si fece conoscere dal mondo demolendo record italiani ed europei e vincendo l’oro olimpico a Tokyo.  

In serata arriva la dichiarazione ufficiale di Tortu:

«In merito all’articolo pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano sul fratello Giacomo, Filippo Tortu dichiara di aver appreso la notizia dagli organi di informazione. Confida che i fatti siano chiariti al più presto e che il suo nome non sia associato a eventi da cui è totalmente estraneo».

Il fratello di Tortu voleva scoprire l’eventuale doping di Jacobs

Scrive il Corsera:

Tutto nasce dall’’inchiesta sulla società Equalize, con il pm Francesco De Tommasi che indaga su fatti avvenuti nel 2020-2021, lasso di tempo che coincide con l’esplosione di Marcell Jacobs, il quale a Tokyo avrebbe vinto uno storico oro nei 100 metri. I protagonisti sono l’ex poliziotto Carmine Gallo e Gabriele Pegoraro, che Il Fatto Quotidiano definisce «un superhacker vicentino», davanti al quale si sarebbe presentato Giacomo Tortu.

Quest’ultimo, sempre secondo il quotidiano, si sarebbe fatto accompagnare da un avvocato, che si sarebbe fatto portavoce della squadra delle Fiamme Gialle in merito a dei dubbi su una possibile positività al doping di Jacobs, che invece corre per le Fiamme Oro. Il fratello di Tortu a quel punto parla di certificati del sangue di Jacobs positivi e dunque occultati, chiedendo così al superhacker di accedervi e di fare la stessa cosa con le chat e le telefonate tra Jacobs e il suo entourage, ovvero coach Camossi, il manager Marcello Magnani e l’allora nutrizionista Giacomo Spazzini. L’operazione sarebbe costata 10mila euro, ma tutto si sarebbe rivelato inutile visto che Pegoraro avrebbe intercettato qualunque cosa dal 15 settembre 2020 al 13 ottobre 2021 «senza tuttavia trovare la minima traccia di doping».

 

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