“La Wada forse ha solo finto di essere dura. Ma avrebbe dovuto accettare il rischio del Tas, per trasparenza. Adesso i casi alla Sinner aumenteranno”
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Anche la Faz, come tutti i giornali internazionali fa il punto dell’accordo tra Sinner e Wada. E però il giornale tedesco sottolinea il comportamento un po’ basculante dell’Agenzia mondiale antidoping, smorzando anche un po’ il fumo dell’indignazione che all’estero è molto ben rappresentato.
“Per chiarire questioni così importanti – scrive la Faz – a volte i tribunali hanno solo bisogno della testimonianza della persona interessata, dei suoi assistenti e dei suoi medici. Se la descrizione della contaminazione appare credibile al 51% e uno scenario di doping sembra probabile solo al 49%, si otterranno delle assoluzioni o almeno una significativa riduzione della pena standard. Così ha reagito un tribunale indipendente, incaricato dall’International Tennis Integrity Agency (Itia), nel caso Sinner”.
“La Wada è intervenuta e ha avviato un procedimento presso il Tas perché ha ritenuto che Sinner fosse negligente e lo ha ritenuto completamente colpevole ai sensi dei suoi statuti. Tuttavia, nella sua denuncia penale era già chiaro che avrebbe accettato un livello di colpa ridotto”.
Il punto, per la Faz, è: “la Wada, sottoposta a forti pressioni, ha cercato di ricorrere al Tas per ragioni tattiche? Nel caso dei 23 nuotatori cinesi la Wada ha accettato l’interruzione del procedimento da parte dell’Agenzia antidoping cinese senza condurre alcuna ricerca approfondita. Da allora, l’iniziativa ha ricevuto forti critiche da parte di europei e americani, che per il momento hanno sospeso la loro quota di finanziamenti . Stava fingendo di essere dura? Non lo sappiamo”.
“L’unica cosa certa è che, secondo l’articolo 10.8.2. del Codice Wada, un accordo di conciliazione fa parte del mestiere per garantire un risultato equo e appropriato. Le offerte non sono poi così rare”. “Le regole sono in vigore dal 2021 e lo abbiamo già fatto”, ha detto Lars Mortsiefer, presidente dell’Agenzia nazionale antidoping: “Riduce enormemente i procedimenti e può essere molto utile”. Tuttavia, questo percorso non porta a informazioni pubbliche, come farebbe una sentenza accessibile del Tas o un’udienza orale pubblica”.
Insomma il problema sullo sfondo è la trasparenza. “La Wada avrebbe dovuto correre un certo rischio portando il caso al Tas, perché gli avvocati ritenevano che l’esito del procedimento fosse del tutto aperto. Avrebbe potuto portare all’assoluzione. Ma la corte sportiva suprema avrebbe chiarito in modo trasparente cosa è legale in casi simili”.
Così invece è “un fallimento. Perché il numero di contenziosi alla Sinner aumenterà. Poiché la precisione dei metodi di rilevamento è in continuo aumento, non tarderà ad arrivare la prossima disputa se si tratti di contaminazione con quantità minime o di frode”.