Doppia ammonizione in Empoli-Milan per un fallo su Colombo che partiva in fuorigioco. Ma in questi casi il Var non può intervenire. Il sistema si conferma “ottuso”
L’assurda espulsione di Tomori. Il calcio ha scelto di essere stupido e la stupidità è un pericolo
I “rigorini” non sono l’unico problema che la classe arbitrale de affrontare. Il regolamento va rivisto ed è un’idea che in questa stagione è già stato proposto. Oggi ritorna in auge dopo l’espulsione insensata di Tomori durante Empoli-Milan.
Il difensore rossonero è stato espulso per doppia ammonizione. Peccato che la seconda ammonizione non doveva nemmeno esserci. Se l’intervento su Colombo, attaccante dell’Empoli, era da ammonizione, il gesto di Tomori era sanato dalla posizione di fuorigioco di partenza dell’attaccante. Infatti, sul lancio almeno mezza figura di Colombo era in fuorigioco. L’assistente a pochi metri dall’azione che si svolgeva sul lato sinistro del campo, però, non ha alzato la bandierina, sanando di fatto l’azione. Pairetto, anche lui vicino all’azione, non ha potuto far altro che sanzionare il fallo ed invitare il difensore ad uscire dal campo dopo aver mostrato il rosso.
In questi casi il Var non può intervenire. O meglio, il regolamento non prevede l’intervento del Var in caso di ammonizione errata. Se fosse stato rosso diretto allora il Var avrebbe potuto richiamare l’arbitro al monitor. Quindi l’Empoli ha potuto giocare per una decina di minuti in superiorità numerica per quello che potrebbe essere tranquillamente definito un bug di sistema. L’ennesimo di un sistema che imbarca acqua in maniera preoccupante. Il calcio ha scelto di essere stupido e la stupidità è un pericolo
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Ma che significa che il Var non può intervenire sul doppio giallo a Tomori?
Ritorna il “Ma che significa” di Conte. “Che significa che in certe situazioni il Var può intervenire e in altre no?” Disse Conte dopo il rigore concesso all’Inter contro il suo Napoli.
E, in questo caso, che significa che il Var non può intervenire per evitare una espulsione per un fallo che non doveva nemmeno essere sanzionato? Non è semplice dare una riposta a questa domanda.
C’è anche un altro tema. Quello degli arbitri automi, chiamati solo all’applicazione ferrea del regolamento senza se e senza ma. Come nelle ammonizioni ai giocatori che reagiscono agli insulti razzisti. Il Napolista ne scrisse lo scorzo marzo dopo l’arbitraggio di Di Bello in Lazio-Milan. In quel caso non si trattava di razzismo. Ma si trattava comunque di ottusità del arbitro.
Insomma, ottusi gli arbitri. Ottuso il regolamento. Ottuso il sistema.