Dal Lazio club Montecitorio: «La questione è molto seria, lui si è asserragliato lì dentro. Che formazione, che esempio poteva dare il falconiere nelle scuole?»
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In occasione della celebrazione dei 125 anni della società biancoceleste organizzata dal Lazio club Montecitorio, il presidente dei capitolini, Claudio Lotito, ha parlato anche del tanto discusso licenziamento di Juan Bernabé:
«Il falconiere non incarnava più i nostri valori, quelli del rispetto dell’essere umano, della formazione. Perché il calcio deve essere didascalico e moralizzatore. Che formazione, che esempio poteva dare il falconiere nelle scuole? Come padre di una grande famiglia, ho attivato una clausola nel contratto per la violazione del codice etico e ho rescisso il contratto. Vedremo chi poi porterà il simbolo dell’aquila. Capisco di aver privato i bambini dell’emozione dell’aquila, ma la riporteremo presto sul campo. Il tema che voglio trasmettere a voi è: ‘Non disperatevi’.
Ci siamo e ci saremo, combatteremo fino alla fine per trasformare questa forza, la nostra, del credere e del combattere, di assimilare i nostri valori anche attraverso punizioni esemplari. Stiamo lavorando per risolvere la questione Bernabé, che è molto seria dato che lui si è asserragliato lì dentro. Stiamo attivando tutte le azioni di carattere legale per far sì che succeda. Tra l’altro lui lo aveva già fatto con il Benfica ed era già stato cacciato. Quindi, purtroppo, nella storia ci sono corsi e ricorsi».
Lotito taglia peni e aquile: «Ho licenziato anche il chirurgo di Bernabé, Olympia non volerà più»
Attorno alla Lazio, anzi dentro, nelle parti più intime della società, si sta consumando uno psicodramma: “Olympia non volerà più”, dice Claudio Lotito visibilmente non-commosso ai giornalisti della Camera che – giustamente – chiedono conto al presidente biancoceleste nonché Senatore di Forza Italia del fattaccio brutto del falconiere licenziato per eccesso di pene.
Nelle puntate precedenti: Juan Bernabé, l’uomo che fa volare l’aquila ufficiale della Lazio all’Olimpico, è stato licenziato in tronco perché s’è sottoposto ad un intervento di protesi peniena, e poi ha pensato bene di pubblicare sui social, con malcelato orgoglio, il risultato dell’operazione. Il club ha fatto tanto di nota ufficiale, per rendere tutto ancor più grottesco (non per niente all’estero ci stanno prendendo per i fondelli, a noi italiani. Ci meritiamo tutto).
Oggi però Lotito è andato oltre: ha silurato anche anche il chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, che pure era alle dipendenze del club. “Sono stato più veloce della luce” a licenziarli, ha detto Lotito alla Camera.“Il contratto prevede che laddove c’è un codice etico ti ci devi attenere, se lo violi c’è la rescissione immediata del contratto e paghi i danni che hai procurato. Agiremo nelle sedi preposte”.
Oggi però Lotito è andato oltre: ha silurato anche anche il chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, che pure era alle dipendenze del club. “Sono stato più veloce della luce” a licenziarli, ha detto Lotito alla Camera.“Il contratto prevede che laddove c’è un codice etico ti ci devi attenere, se lo violi c’è la rescissione immediata del contratto e paghi i danni che hai procurato. Agiremo nelle sedi preposte”.
L’apologia di fascismo va bene, ma un pene nuovo in bella evidenza no. Quando è troppo è troppo.
E Olympia? Che fine fa ora la povera Olympia? “Olympia non volerà più, perché era legata a quella persona. Ci cercheremo un’altra aquila. Vedremo, dobbiamo trovare le soluzioni per sostituirla. Non è un gioco, ha un costo”, dice Lotito, rapace.
“Io predico i valori, io mando l’aquila per creare entusiasmo e passione nei bambini e poi la persona che governa l’aquila ha quel comportamento di scadimento morale… Hanno infranto il codice etico previsto nel contratto con la Lazio- aggiunge- pagheranno i danni”.