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Malagò: «Milano Cortina non ripaga le Olimpiadi mancate a Roma. Ancora ci penso»

Al Corsport: «La pista di Bob? Contiamo di avere una prima omologazione già a marzo. C’è sempre aria di disfattismo? Siamo i campioni del mondo del disfattismo»

Malagò: «Milano Cortina non ripaga le Olimpiadi mancate a Roma. Ancora ci penso»
Dc Roma 24/10/2024 - Premio Mecenate dello Sport / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Giovanni Malago’

Il presidente del Coni Giovanni Malagò intervistato dal Corriere dello Sport a un anno e un giorno di distanza dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Tiene banco la questione della pista di bob su cui, però, ci sono buone notizie.

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Malagò: «La pista di Bob? Contiamo di avere una prima omologazione già a marzo»

La pista da bob?
«Ho appena sentito il commissario Saldini. Le squadre sono all’opera, c’è dietro un lavoro mostruoso e i resoconti che mi arrivano sono obiettivi e puntuali. Contiamo di avere una prima omologazione già a marzo».

Se a 366 giorni dal via la macchina viaggia a pieno regime, perché c’è sempre aria di disfattismo?
«Triste ma verissimo: noi siamo i campioni del mondo del disfattismo, un modo di pensare che proprio non mi appartiene. Facendo attenzione a non cadere nell’errore opposto, le cose si fanno con realismo e senso di responsabilità. Non serve agitarsi, quanto piuttosto conoscere i problemi e avere la lucidità per risolverli. Poi, lo sappiamo tutti, di fronte a un’emergenza noi siamo straordinari».

Due regioni e due provincie autonome coinvolte, la sfida è logistica o politica?
«Dal 1896, l’anno di inizio delle nostre amate Olimpiadi moderne, i Giochi sono sempre stati legati a una sola città. Noi abbiamo completamente stravolto questa idea con Milano che ti dà appeal della metropoli e cortina agganciata ai territori. La prima volta che succede e sarà un modello replicato da chi arriva dopo di noi. Pensiamo ai giochi invernali del 2030: gli amici francese non devono offendersi, ma stanno seguendo la nostra strada, con il ghiaccio in Costa Azzurra e la neve in Savoia. Aggiungo che in futuro questa idea potrebbe essere allargata, con un’Olimpiadi Germani-Austria, oppure Usa-Canada. Il modello singola città oggi è più complesso. Torino 2006 fu un’eccezioni, con le montagne a portata di mano».

Un Olimpiadi estiva tolta dalla nostra politica, una invernale presa. Il saldo è pari?
«Roma 2024 è un’altra cosa, Milano-Cortina non la ripaga. La sera a volte mi fermo a pensare a quanti sport sono stati penalizzati per via di quella decisione. Avremmo potuto mettere mano agli stadi e a tante altre strutture che poi sarebbero state un’eredità a vantaggio di tutti. E aggiungo che se anche non ci avessero assegnato quelle del 2024 saremmo andati al 2028 con un quadriennio in più per fare tutto».

 

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