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Conte: «Leggo che sono arrabbiato, cazzate. Il Napoli deve crescere in toto: serve un centro sportivo che crei senso d’appartenenza»

In conferenza: «Non capisco perché debba essere etichettato a quella battuta sui 100 euro. Io sono bianco o nero, anzi no facciamo rosso o blu»

Conte: «Leggo che sono arrabbiato, cazzate. Il Napoli deve crescere in toto: serve un centro sportivo che crei senso d’appartenenza»
Mg Genova 21/12/2024 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Il tecnico del Napoli Antonio Conte terrà dalle 14:30 la conferenza stampa alla vigilia del match di domani, domenica 9 febbraio, contro l’Udinese.

Conte: «L’essenza della mia presenza qui è il lavoro, penso a questo»

Di seguito le parole del tecnico in conferenza a Castel Volturno:

Lei ha avuto problemi con i ristoranti da 100 euro tornando a una battuta passata, qui se lo costruisce da sè? 

«Mi scusi, in che senso? All’epoca la battuta era vera, non potevo spendere ciò che potevano spendere gli altri. Non capisco perché si debba ricamare su questa battuta oggi. E perché devo portarmi dietro questa battuta per essere additato come uno che chiede, chiede, non capisco. La trovo antipatica come domanda per questa citazione. La rifaccia senza la citazione che trovo del tutto gratuita.»

«Quello che penso dopo 7 mesi di lavoro è quello di fare ciò che ho già fatto in passato: portare comunque il club a crescere, questo è il mio obiettivo. Siccome il passato sta lì ed è chiaro nonostante qualcuno non voglia vederlo, va ricordato che dovunque io sia passato il club è cresciuto. Come dicono gli All Blacks: lascia la maglia che hai trovato, lasciala migliore di quando sei arrivato. Il mio obiettivo principale è quello, il Napoli deve crescere se vogliamo essere competitivi per il resto dell’anno. Il calcio si evolve e quello che magari facevamo prima va rivisto, anche da un punto di vista tattico. Il Napoli deve crescere in toto: serve un centro sportivo che crei senso d’appartenenza, serve far crescere il settore giovanile, non ci serve un giocatore. Non farò mai polemiche da questo punto di vista. Sono qui per aiutare la famiglia De Laurentiis, per aiutare il direttore Manna e per dare la mia visione per far crescere il club. Il resto sono tutte cazzate: non sono arrabbiato per il mercato, vengo a Castel Volturno contento perché so che i miei ragazzi mi danno l’anima. Vogliamo ricercare l’eccellenza con quello che abbiamo, pensiamo a questo! Anziché pensare a 50-60-70mln per quel giocatore, io non farò mai polemica da quel punto di vista, ma dirò la mia sulla crescita del club come da quando sono arrivato.

Devo aiutare e supportare il direttore sportivo che è giovane, ma bravo, ha bisogno di fare quel percorso. Sono qui per supportare la famiglia De Laurentiis, sono qui perché ho esperienza di un’esperienza a Napoli, dare la mia visione, questo è il mio obiettivo, le altre sono tutte cazzate, che sono incazzato per quello o quell’altro, io non sono arrabbiato ma felice per ciò che sto sviluppando con i ragazzi e qui vengo contento perché i ragazzi mi daranno l’anima. E l’altro obiettivo è di cercare con quello che abbiamo di cercare l’eccellenza, non dobbiamo pensare se avevamo questo o quell’altro. Pensiamo a quello che abbiamo! Non roviniamo quanto costruito in maniera fatica, qui sembra tutto dovuto, ma non è dovuto niente se si pensa a dove siamo partiti. Io parlo di costruire, mi auguro che sia chiaro! Sono qui per aiutare il club a crescere, con i miei consigli, poi il club lo fa, non lo vuole fare, non posso intervenire, ma sono qui per costruire qualcosa di solido che duri nel futuro. Non competi solo con i giocatori di 50-60-70, mercato da 150mln, vendendo 75, quello è fumo negli occhi, l’essenza è il lavoro, programmazione. Non mi siedo nel ristorante di 100 euro con 10 euro, mai l’ho fatto e mai lo farò.»

Su Buongiorno e Juan Jesus e sui nuovi acquisti:

«Jesus è in una condizione superiore a Buongiorno adesso, quindi giocherà lui domani nonostante Alessandro stia migliorando. Billing sta migliorando e per la prima volta questa settimana ho potuto vederlo in una partita vera. Dal punto di vista fisico sta bene, sta entrando nella nostra idea di calcio. È un ragazzo serio ed applicato. Okafor invece non ha una condizione fisica ottimale, anche lui ha iniziato a lavorare in maniera importante facendo delle aggiunte, domani verrà in panchina e ha un minutaggio veramente limitato.»

Sull’Udinese:

«Non li temiamo perché non abbiamo paura di nessuno, ma li rispettiamo. Sono strutturati e possono darci fastidio in ripartenza. Dovremo stare attenti sui calci da fermo perché sono tutti calciatori di oltre 1.90cm. Ogni partita dobbiamo sudarcela, dobbiamo continuare così fino all’ultima giornata di campionato.»

Sull’analogia con qualche altra esperienza passata:

«Penso che tutte le esperienze abbiano una loro unicità per tante ragioni. Quindi preferisco sempre custodire gelosamente i posti dove sono stato e dove ho lavorato. Adesso il presente è Napoli, che è una bellissima storia. Una sfida che ho voluto per tanti motivi, perché penso che da calciatore o da allenatore vivere un’esperienza in un ambiente come questo è qualcosa di forte. Di questo sono molto contento. Stiamo lavorando tanto, abbiamo fatto dei grandi miglioramenti e – ripeto – ci sarebbe tutto per costruire qualcosa di importante. Dobbiamo cercare con il lavoro di non accontentarci e cercare di essere migliori ogni giorno»

Sulla società:

«Io posso solo dire la mia. Dal primo giorno ho cercato di capire dove fossi, ho cercato di ambientarmi in modo tale da trovare le giuste aperture e dare i giusti indirizzi per cercare di migliorare e far migliorare. Io continuerò in questo senso in maniera imperterrita, poi è ovvio che non prenderò io le decisioni. Dico sempre ai miei ragazzi di guardare a noi stessi, di non pensare agli altri (alle altre squadre ndr). Domani è una partita difficile, ma state tranquilli che viaggiamo molto rasoterra. Sappiamo bene che tutto ciò che abbiamo fatto finora ce lo siamo guadagnati, nessuno di noi si è montato la testa e anzi, questo rischio non esiste. Nonostante tutto ciò che ci circonda è a volte fuorviante noi siamo concentrati e vediamo qual è il nostro percorso. È un viaggio che noi abbiamo iniziato a luglio, non lo so a fine anno dove ci porterà. Dico solo di farci godere questo viaggio»

Un siparietto con una giornalista

Le chiedo di una sfumatura….

«Di grigio? Io non ho grigi, ma solo bianco o nero (ride ndr). Anzi, facciamo rosso o blu…»

Sul campionato:

«Siamo stati la squadra per più tempo in testa in classifica. Abbiamo fatto un po’ di esperienza su questo, ma dietro di noi c’è l’Inter. Non scopro io chi siano i nerazzurri. Sarebbe un insulto dire qualcosa che sottovaluti una squadra e un club storico, abituato a lottare per vincere sia il campionato che la Champions. Parliamo del nulla: meglio metterci i paraocchi e vedere quale sia il nostro percorso»

Sul “metodo Conte”:

«Nella vita bisogna sempre essere predisposti a imparare. Non c’è insegnamento né apprendimento altrimenti. Io sono il primo ad aver imparato tanto anche l’anno scorso in cui sono stato fermo, dove ho implementato la metodologia di base con uno studio che mi ha portato a crescere. Ad essere un allenatore pronto in una sfida come quella che stiamo affrontando quest’anno. Siamo partiti per un’idea per una questione di calciatori – perché i calciatori devono farti arrivare a capire quale sia il migliore abito – e siamo andati per step, trovando tante soluzioni diverse. E questo, se non avessi avuto l’opportunità l’anno scorso di studiare tante situazioni soprattutto estere, sicuramente sarebbe stato molto difficile. Io sono una persona che vuole migliorarsi, sono il primo che si mette in competizione con se stesso. Questa squadra è cresciuta e non c’è dubbio, è sotto gli occhi di tutti. Facciamo un calcio importante e abbiamo margini di miglioramento. Continueremo a farlo. Con questi ragazzi lavoriamo su molte cose nuove e trovo un libro aperto, sono sempre disponibili e vengo al lavoro con entusiasmo.»

 

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