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Manna: «Kvara lo abbiamo ceduto perché ci ha quasi ricattati, non per risanare il bilancio»

In conferenza: «Chiaro che non siamo soddisfatti del mercato ma Le strategie sono convergenti. Non c’è da risanare tra noi e l’allenatore»

Manna: «Kvara lo abbiamo ceduto perché ci ha quasi ricattati, non per risanare il bilancio»
Cm Torino 01/12/2024 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Giovanni Manna

Dal Konami Training Center di Castel Volturno, la conferenza stampa del direttore sportivo del Napoli, Giovanni Manna. Tema della conferenza la finestra di calciomercato appena conclusa. Il Napoli ha venduto Kvaratskhelia, ha acquistato dei validi sostituti a centrocampo ma non ha sostituto il georgiano con uno di pari livello. Al suo posto è arrivato Okafor.

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Manna: «Non siamo riusciti a concretizzare delle trattative»

Cosa è successo? Perso il miglior giocatore e non si riesce a fare quello che vi eravate prefissati:
«Ci tenevamo a precisare e a chiarire alcune dinamiche non corrette e non veritiere. Kvaratskhelia, chiaro che lo ringraziamo per quello che ha fatto, che ha dato ai suoi tifosi. Abbiamo provato a sanare una situazione un po’ complicata a luglio, poi a novembre e dicembre. Costretti a fare questa cessione perché eravamo quasi ricattati. Doveroso farla, non per risanare il mercato estivo o il bilancio. Non è vero, abbiamo trattato un rinnovo importante fino a 20 giorni prima. Poi le dinamiche del mercato, le volontà del calciatore ci hanno portato a fare una cosa diversa. Andato via un calciatore importante, il Napoli ha provato a lavorare sul mercato in modo adeguato. Non siamo riusciti a concretizzare delle trattative che avevamo perché a gennaio i parametri sono diversi, è difficile che i calciatori quelli forti possano spostarsi ed alcuni valori non erano congrui alle nostre valutazioni ed ai parametri che il Napoli aveva, ha ed avrà in futuro, soprattutto dei livelli salariali. Penso di aver risposto».

Rinnovi:
«Il contratto di Olivera è pressoché fatto. Accordo con il calciatore, siamo tranquilli. Lui ha voluto fortemente rinnovare. Anche Meret, ci siamo detti di rivederci dopo il mercato. Alex è tranquillo. Ci rivedremo nella prossime settimane. Abbiamo parlato anche con Anguissa che ha un contratto che prevede due anni di opzione, abbiamo parlato con loro per cercare di fare un contratto nuovo e renderlo più tranquillo, lo faremo nei prossimi mesi perché non c’è un’incombenza così come non ce l’avevamo con Olivera ma perché lo merita, vuole fortemente restare e faremo le valutazioni più corrette».

Su Danilo e Comuzzo:
«Danilo conosco personalmente dalla mia precedente esperienza, avevamo definito tutto, quando dico tutto è tutto, ci aspettavamo arrivasse nei giorni successivi all’accordo, poi ha fatto una scelta di vita diversa, ci sono anche aspetti umani. L’abbiamo portato fino ad un certo punto perché pensavamo di riuscirci, purtroppo è andata così perché poteva darci esperienza importante, ma è andata così. Su Comuzzo avevamo pensato ad un investimento sul futuro, ha grande prospettiva per noi, ci permetteva di mandare a giocare Rafa Marin che voleva andare ed a cui io avevo promesso di mandarlo a giocare, era tutto pronto, documenti pronti, si attendeva solo l’ingresso di un difensore. Comuzzo ci permetteva di avere un giocatore non in lista, ci sono anche queste dinamiche qui, abbiamo fatto un’offerta scritta, vera, reale, un’altra, quando abbiamo capito che non c’era possibilità di negoziare ed andare avanti e ci eravamo già spinti oltre il valore del giocatore perché a gennaio un 15-20% in più lo paghi per investire e quindi non siamo riusciti a portarlo a termine. Mi dispiace sia stato così mediatico, in 2 giorni si poteva fare o non fare e nessuno l’avrebbe saputo, tutto qui. Col mister ci siamo confrontati, è chiaro che non siamo contenti, io per primo perchè è andato via un giocatore importante, le aspettative poi sono a volte anche troppo alte, le abbiamo create forse anche noi, ma sono consapevole che abbiamo un gruppo che ha fatto 54 punti ed è in forte crescita e non dobbiamo sminuirlo».

Conte disse che Napoli non doveva essere più stazione di passaggio, poi che non sarete mai all’altezza delle big per i parametri. Come si risana?
«Le strategie sono sempre convergenti, non c’è da risanare qualcosa, lui è focalizzato sul campo e sul lavoro. Stare qui a parlare troppo di mercato sminuisce ciò che è stato fatto finora, una squadra arrivata decima che ha completato un organico in estate e grazie al lavoro del mister e dei calciatori ora ha consolidato una posizione che è in linea con i nostri obiettivi, rientrare nelle competizioni europee, speriamo dalla porta principale, questo è il vero obiettivo. Quando si parte per un percorso nuovo, è normale che una realtà come Napoli possa essere vista di passaggio, come per voi quando ricevete una proposta lavorativa col vostro stipendio quintuplicato non è sempre semplice. E’ un percorso che va fatto, passano da tanti aspetti, non solo dal campo, e non si fa in 6 mesi. I risultati ci fanno pensare che stiamo accelerando, ma non è così scontato. Le idee sono condivise, poi è normale che abbiamo perso un giocatore importante, non voglio spostare l’attenzione sulla squadra ed il rendimento, ma è così e potevamo fare meglio e mi assumo la responsabilità di ciò che è stato fatto e che si farà, ma sono convinto che chiusa questa conferenza stampa il discorso per noi sarà chiuso perchè vogliamo che si parli di calcio e di campo».

Da Garnacho a Saint-Maximin, passando per Adeyemi e poi Okafor:
«Ci sono stati altri nomi che non sono usciti. Garnacho abbiamo trattato e incontrato anche prima della partenza di Kvara. Abbiamo fatto offerta importante allo United, eravamo vicini. Il calciatore per lasciare la Premier a gennaio, perché a luglio poi è diverso, voleva essere accontentato economicamente, cosa che in questo momento non possiamo fare, non vogliamo e non trovo neanche corretto quando c’è una media salariale nello spogliatoio e metti un giovane che guadagna uno stipendio più alto non è corretto verso gli altri che stanno facendo cose importanti. Noi abbiamo dato a loro le possibilità a inizio stagione creando una squadra competitiva per una competizione. Con Adeyemi avevamo una bozza di accordo con il Dortmund, il calciatore non era sicuro. Leggo di accordo con altre squadre, sono contento per loro. Non abbiamo voluto insistere. Tutti i calciatori che sono arrivati, hanno voluto fortemente venire a Napoli. Se devo convincere un calciatore e il Napoli è in questo momento in una posizione alta in classifica con uno dei migliori allenatori… io non devo convincere nessuno.  Ci sono state tante altre cose, ma quelli forti è difficile far muovere a gennaio se non per cifre troppo alte. I soldi della cessione di Kvara o di quelle del futuro li reinvestiremo per completare la rosa. Saint-Maximin è stato un problema burocratico, poi il club saudita aveva pretese che né noi né il Fenerbahce ha potuto accontentare. Il rammarico è che potevamo andare prima su un profilo così, anziché provare a inseguire giocatori che avevamo come obiettivo col valore elevato e che ci hanno fatto perdere tempo. Su un mese dieci giorni vanno via per Kvara, poi il tempo scorre, ci sono le partite e grandi investimenti tranne City e Psg… il Milan ha comprato Gimenez, non vedo altri movimenti da 40-50-60mln, è oggettivo, pure la Juve ha fatto un difensore alla fine per l’infortunio di Kalulu. E’ oggettivo».

Ancora su Kvara:
«Lavora con il Psg da maggio dell’anno scorso. Non l’abbiamo ricevuto a fronte di un’offerta, due offerte, poi un’offerta per due giocatori. Non volevamo perdere il nostro miglior giocatore dopo un’annata complicata per dare un segno di forza e coerenza. Abbiamo provato il massimo e non si siamo riusciti non per volontà nostra, siamo stati costretti a fare un’operazione che si è presentata il primo gennaio. Che lui parlasse con il Psg è normale, fa parte delle dinamiche del calcio».

Okafor a metà gennaio non ha passato le visite mediche con il Lipsia:
«Non è vero che non ha passato le visite mediche. Ha avuto un infortunio a dicembre, è rientrato in gruppo da 10 giorni. Un po’ indietro per i nostri parametri. E qui lo dicono i dati perché lavoriamo in un certo modo, come dice il mister c’è un metodo. Penso che abbia bisogno di un po’ di tempo per entrare in condizione».

Rammarico per un’operazione non concretizzata?
«Noi lavoriamo per caratteristiche, quelle che servivano alla squadra per continuare come sta facendo. Garnacho è stato veramente credibile, veramente vicini. Così come su Adeyemi. Noi non vogliamo buttare fumo negli occhi. Non vogliamo creare aspettative anche se tutto poi esce, evidentemente siete stati bravi e vi do merito. Siamo stati vicini, poi quando le cose cambiano in corso non mi piace. Se si vuole venire, bisogna avere voglia di venire. Se poi bisogna essere accontentati non mi piace. Se si cambiano le cose e bisogna accontentare non mi piace perché in estate invece chi ha detto sì poi è venuto facendo anche forzature importanti. Anche a gennaio ci sono state forzature, forse non le avete viste, ma i club non hanno voluto vendere. Non facciamoci però prendere dalla negatività».

Cosa si aspetta da Rafa Marin?
«Rafa Marin è il primo calciatore che il Napoli ha preso, per sostituire Ostigard. Su di lui abbiamo investito, arriva da un settore giovanile importante. In rosa abbiamo difensori che stanno dimostrando un livello molto alto. Deve ambientarsi, capire, anche se sono passati 6 mesi, avevamo i documenti fatti col Villarreal che gioca per andare in Champions e lo voleva il tecnico. Gliel’avevo pure promesso, ha bisogno del suo percorso, non ci sono state le condizioni per prenderne un altro e continuiamo così, lui deve lavorare tutti i giorni come se dovesse giocare la domenica. Discorso chiuso, ne abbiamo già parlato con lui e con chi voleva più spazio. Siamo questi e giochiamo in 11 ma in realtà siamo tutti. Yeremay l’abbiamo visto, ci siamo informati, come tanti, nulla di più».

Abbiamo letto di Napoli preso per il collo. Manna ha questa sensazione?
«Un termine un po’ forte e scorretto. Normale che nel mercato se hai disponibilità, i calciatori sono quelli, normale che il prezzo sale. Il mercato estivo è diverso, ci sono più giocatori e le disponibilità economica dei club è minore. A noi è successo con Osimhen. Non è corretto uscire dai nostri parametri, non è corretto iper-valutare un calciatore, fare cose sbagliate, la nostra realtà è questa, ma c’è ambizione ed un’aspettativa molto alta adesso, ma bisogna stare tranquilli perché sappiamo i nostri obiettivi. Non lo dico perché non vogliamo sognare, ma bisogna stare attaccati alla realtà, così le possibilità di raggiungere dei traguardi sono più alte, ci tengo a calmare gli animi. Sento dire si poteva vincere lo Scudetto, calma, tutti sappiamo l’obiettivo, l’allenatore sa cosa dobbiamo fare, tutti lo sappiamo e ci arriviamo, il mercato non è finito ieri ed il Napoli non è finito ieri. Ci vuole obiettività e coerenza, l’abbiamo dimostrato nella situazione Osimhen e in tante altre. Ci sono club che possono fare delle cose che noi non possiamo fare ma è corretto così per storia e valori, siamo solidi, in utile, non siamo indebitati, se dobbiamo fare cose per accontentare la piazza non siamo questi».

Manna su Osimhen:
«L’anno scorso, ho iniziato a Napoli a giugno, era una stagione complicata e abbiamo lavorato a step. Abbiamo preso il miglior allenatore in circolazione, lui è stato bravo ad aspettarci. Noi abbiamo consegnato la squadra vera l’ultimo giorno di mercato. Le scelte fatte erano state già fatte da 20 30 giorni, aspettavamo la disponibilità economica. Il presidente ci ha permesso di fare delle cose anche senza l’uscita di Osimhen. In estate potremo lavorare diversamente, l’uscita di Kvara ci aiuta, speriamo di raggiungere l’obiettivo uno, la Champions, e programmare con anticipo, un tecnico che conosce la rosa, lui aveva bisogno anche di conoscere alcuni elementi, un conto è vederli in tv, un altro è allenarli. Partiamo in vantaggio e dobbiamo essere precisi e puntuali, come si fa nei club in cui si pianifica».

Come fa il Napoli a tutelarsi da situazioni come quella di Kvaratskhelia?
«Avremo potuto provare negli anni precedenti a rinnovare, ci avrebbe protetto da dinamiche extra-calcio che si sono presentate e ci hanno costretto ad effettuare questa uscita. Quando una persona vuole andare via, è difficile convincerla a restare, ci puoi provare 2 volte, poi le cose non vanno perché trattenere chi non ci voleva stare? Perchè? Chi sta qui deve volerlo, sposare il progetto, sacrificarsi tutti i giorni, lavorare duramente, seguire il tecnico, altrimenti non va bene, questo è alla base, non da noi, ma in generale. Se tutto questo viene meno non ha senso perseguire cose che non ti danno nulla».

In estate si punterà su profili di prospettiva?
«Di questione tattiche c’è Conte, se ne occupa lui, di conseguenza poi si fanno le scelte. Non entro con lui, figuriamoci con voi. Il Napoli deve prendere giocatori forti, che siano giovani o più grandi, è chiaro che faccio un esempio: Dorgu abbiamo trattato per l’estate, ma se lo United fa un’offerta, anche quella fuori mercato per me, è difficile dirgli aspettiamo luglio. Faccio un esempio pratico: se c’è un’opportunità come McTominay noi la prendiamo, ma non siamo un club che prende uno svincolato a 5mln di stipendio e 6mln di commissioni, non è il nostro modus operandi, lo fanno tanti altri. Prendiamo quelli bravi, funzionali, se hanno una prospettiva meglio, ma non è una condizione necessaria. Abbiamo preso Buongiorno 99, Gilmour 2001, ma anche Spinazzola 32 anni, McTominay, Neres, Romelu, giocatori forti nel loro momento di mercato. Sembra che dovevamo fare chissà cosa, dovevamo sostituire Kvara, non l’abbiamo fatto come volevamo ma quest’estate abbiamo sbagliato poco e la squadra lo sta dimostrando. Fare lo step per accontentare Garnacho significa che io metto uno lì dentro con giocatori che si fanno un culo così da luglio… non è corretto, poi volevamo farlo. Non sono contento, non siamo riusciti, ma il mercato non finisce ieri, riparte e dovremo essere bravi e dimostrare forza ora. Restando focalizzati sull’obiettivo Champions, che non significa non sognare ma restare concentrati, altrimenti se voli poi cadi e ti fai male. Questo Napoli merita solo parole positive, sempre e comunque, quello che si sta facendo nessuno se lo aspettava».

Billing richiesta di Conte?
«Pure questa cosa qui non va bene, Conte chiede o non chiede, noi siamo il Napoli, insieme, io ci vivo il mister, qui tutti i giorni. Ci sono contraddittori, come ovunque, ma le scelte sono perlopiù condivise, poi all’ultimo giorno, quando un’operazione quasi fatta salta devi trovare velocemente alternative, creativi, e sperare che vada pure bene. Ma le scelte dell’estate sono ampiamente condivise. Folorunsho per me è un buon calciatore, l’ho rinnovato per 5 anni mica mi nascondo, gioca titolare alla Fiorentina subito, qui ha lavorato per 6 mesi come non lavorano da altre parti, prendiamo Billing che ha più di 100 partite in Premier League ma che deve entrare in un metodo diverso, lavorava diversamente, ma sono sicuro se e quando verrà chiamato in causa dimostrerà il suo valore, ma è tutto condivido. Dal cambio del portiere, il centrocampista, la volontà di un difensore in più per rischiare meno, non è successo, non ci siamo riusciti, potevamo prendere qualcosa di diverso di Danilo, poi non ci siamo riusciti, in 3 mesi è più facile, in 1 mese cambia, ma qui lavora il Napoli, non Manna, ADL o Conte».

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