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Nessun collega ha davvero difeso Sinner, mai vista una “ribellione” simile (Süddeutsche)

“Sinner ne subirà le conseguenze ai tornei e negli spogliatoi. E’ una questione di credibilità, l’accordo ha trasformato la lotta al doping in una farsa”

Nessun collega ha davvero difeso Sinner, mai vista una “ribellione” simile (Süddeutsche)
Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Nessun collega ha davvero difeso Sinner, mai vista una “ribellione” simile (Süddeutsche)

L’intervento del “sindacalista” Djokovic a gamba tesa sull’accordo Wada-Sinner ha ufficializzato la “ribellione” dei colleghi. Lo sottolinea, come fenomeno di sistema, un’analisi della Süddeutsche Zeitung. Che scrive: “Nel tennis e forse nello sport mondiale non era mai successo prima un fatto di questa portata”.

Perché, scrive il giornale tedesco “da sabato scorso il tennis, compresa la sua lotta al doping, ha un enorme problema di credibilità”. Tutta la vicenda del patteggiamento “trasforma naturalmente la lotta al doping in una farsa”.

Ma se “di solito, in casi come questo, l’indignazione si placa rapidamente, questa volta la Wada ha esagerato con la contrattazione con Sinner. I giocatori più importanti si stanno ribellando a quella che sembra essere la natura arbitraria e non trasparente del processo. Anche Novak Djokovic si è espresso con rabbia e ha dichiarato che la causa ha la massima priorità. Atleti che chiedono a gran voce procedure coerenti e sanzioni comprensibili non sono una cosa che si vede tutti i giorni“.

“Invece di chiarezza, la Wada, che ha perso da tempo la sua reputazione di rigorosa autorità antidoping, ha creato una perdita di fiducia di una dimensione completamente nuova. La domanda che sorge sempre di fronte a tali sviluppi negativi è: cambierà qualcosa? La resilienza delle principali organizzazioni antidoping alle critiche è sorprendente; basti ricordare la discutibile gestione da parte della Wada dei nuotatori cinesi risultati positivi“.

In ogni caso “ci aspettano settimane spettacolari per il tennis e il sistema antidoping. La persona che ne subisce maggiormente gli effetti è in realtà considerata la vincitrice del caso. In Australia è in corso un acceso dibattito se a Sinner debba essere revocato retroattivamente il titolo vinto all’Australian Open di gennaio. Non accadrà. Ma una cosa è chiara: la reputazione di Sinner ha sofferto enormemente. Questo potrebbe ancora avere risonanza, ad esempio, negli stadi di tennis o negli spogliatoi dei tornei. Almeno da sabato scorso, nessun collega lo ha realmente protetto o difeso”.

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