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Non credo alla dietrologia che Conte abbia mollato perché insoddisfatto dell’acquisto di Okafor (Capello)

Per la Gazzetta. I giocatori potrebbero avere meno considerazione del tecnico che da inizio stagione è stato anche il volto della società nello spogliatoio.

Non credo alla dietrologia che Conte abbia mollato perché insoddisfatto dell’acquisto di Okafor (Capello)
Mg Genova 21/12/2024 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Non credo alla dietrologia che Conte abbia mollato perché insoddisfatto dell’acquisto di Okafor (Capello)

Ecco uno stralcio dell’analisi di Fabio Capello per la Gazzetta dello Sport:

Il Napoli, invece, deve ritrovare la solidità che aveva contraddistinto il bel cammino dell’andata. Nelle ultime sei partite, gli azzurri hanno sempre incassato gol (nove reti subite): non è una statistica da squadra allenata da Conte, a dispetto del ritorno di Buongiorno dall’infortunio. In più, il mercato ha tolto all’attacco Kvaratskhelia, senza che sia stato sostituito a dovere. Conte non l’ha presa benissimo, anche se non credo alla dietrologia che abbia un po’ mollato perché insoddisfatto dell’acquisto di Okafor. Piuttosto i giocatori – soprattutto dopo l’infortunio di Neres – potrebbero avere un po’ meno considerazione del tecnico, che da inizio stagione è stato anche il volto della società all’interno dello spogliatoio. Occhio però a dare per morto il Napoli: una squadra che non crede a quello che sta facendo non gioca come nel primo tempo di Como.

Con De Laurentiis gli amori veri durano poco, più facile che si affezioni a Boldi che a Conte (Fabrizio Bocca)

L’afflosciamento del Napoli (tre pareggi consecutivi e un ko a Como) è dovuto più che altro a un’indigestione di emozioni e di fantasticherie. Nel senso c’è stato troppo Napoli prima per poter accettare che ci sia meno Napoli adesso.

Se poi ti metti Antonio Conte in casa è chiara l’accelerazione che vuoi dare, per cui quando la squadra incappa in un periodaccio viene giù l’intero castello. Che è una costruzione puramente immaginaria. E con questo non voglio sostenere gli alibi di Conte secondo cui a questo Napoli dovrebbe andar bene anche solo una misera Conference League.

Adesso, fino a quando questo sobbollire di frattaglie sensoriali riguarda tifosi, media e soprattutto social che tirano le somme con la calcolatrice senza fare sconti, e tutto quello che circonda la squadra, passi. Ma quando il sobbollimento investe direttamente presidente, allenatore e squadra beh allora la storia bisogna riscriverla.

Tra un Osimhen che è svanito e un Lukaku che arriva, tra un Kvaratskhelia che ti saluta e nessuno che lo sostituisce c’è comunque, sicuramente, un quadro mutato rispetto a qualche mese fa. Conte deve arrendersi a gestire le squadre secondo canoni diversi dai suoi e ormai inattuali, con De Laurentiis gli amori veri durano veramente poco ed è più facile che si affezioni a Massimo Boldi piuttosto che a uno come Antonio Conte, che obbedisce unicamente al suo professionismo e al suo stesso interesse. Per cui siamo sempre sul chi va là.

Detto questo l’ultimo Napoli conosciuto è stato quello disastroso dello scorso anno, il sorpasso dell’Inter non sopraggiunge per una evidente supremazia territoriale di Inzaghi & C, ma perché il Napoli stesso s’è martellato gli zebedei, c’è un punto di differenza e Napoli-Inter sta lì pronta a rimescolare la già citata frattaglia sensoriale.

Insomma, qui, adesso, ma che parlamme a fa’? (Pino Daniele)

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