È abituato a ritagliarsi il suo spazio. Davanti può giocare ovunque: fa il centravanti e l’esterno offensivo.
Okafor ha scelto la 9. Sta bene, la lesione muscolare è stata superata
Repubblica Napoli, con Pasquale Tina, fa il punto su Okafor.
L’eredità è già pesante, ma Okafor ne ha aggiunta un’altra. Ha scelto la maglia numero 9 che a Napoli è stata indossata da tantissimi campioni. L’ultimo è stato Victor Osimhen, il centravanti della cavalcata tricolore dell’orchestra di Luciano Spalletti. Era rimasta libera proprio dopo l’addio del bomber finito al Galatasaray e allora Okafor non ha avuto dubbi, quasi a voler ribadire una velleità offensiva che il talento cresciuto nel Basilea ha dimostrato in parte nella sua prima stagione in rossonero. Ha collezionato 6 reti nello scorso campionato, ben 5 dalla panchina.
È abituato a ritagliarsi il suo spazio. Davanti può giocare ovunque: fa il centravanti e l’esterno offensivo. La duttilità può far comodo al Napoli. Okafor si è messo subito a disposizione. È atterrato ieri poco dopo mezzogiorno all’aeroporto di Capodichino e un van della società lo ha condotto al Pineta Grande Hospital, dove si è sottoposto ai controlli di rito per poi mettersi a disposizione di Antonio Conte. Una precisazione sulle sue condizioni è necessaria: a metà gennaio non si è concretizzato il trasferimento al Lipsia perché i tedeschi ritenevano che ci volesse ancora qualche settimana per superare la lesione di primo grado al soleo del polpaccio destro, rimediata in Milan-Genoa dello scorso 17 dicembre. Okafor nel frattempo è completamente guarito.
Adani: «Okafor non è un dribblomane, è anche infortunato. Non escludo Spinazzola ala quando rientrerà Olivera»
Lele Adani ha parlato a Viva El Futbol dell’ultimo acquisto del Napoli, Noah Okafor, in prestito con diritto di riscatto dal Milan.
«Tra l’altro Okafor è infortunato. Almeno Saint-Maximin era più di ruolo… Restare però con la squadra attuale ti porta poi a cosa è successo alla fine del match contro la Roma, che non hai esterni e devi mettere Mazzocchi. Supponiamo che Kvara giocasse, entra Politano, entra Neres… sarebbe stata un’altra cosa. Poi c’è anche Ngonge, ma forse Conte lo vede più indietro nelle gerarchie. I giocatori che seguiva il Napoli sul mercato, a Conte piacevano… e se proprio un mancato acquisto di uno di quelli ti costa 4 punti in classifica? Garnacho e Adeyemi andavano bene per Conte. Se vai indietro nel tempo, non ricordi una squadra che ha vinto uno scudetto, perde il giocatore più forte e non lo rimpiazza con qualcuno».
Sulle prossime mosse tattiche del Napoli, Adani ha commentato:
«Lukaku non è lo stesso dell’Inter e non sarà mai più quello, ma Conte su questo Lukaku al 50% ci costruisce comunque. Olivera tra 20 giorni rientra… non trascurate l’idea che l’allenatore possa mettere Olivera terzino e Spinazzola ala sinistra come a Firenze. Ma il Napoli non avrà chi va nell’uno contro uno… Okafor non è un dribblomane, non fa il doppio passo. Tutti vedranno la faccia di Conte nelle prossime 24 ore in allenamento. Probabilmente farà un discorso ai giocatori facendogli capire che quella faccia devono averla anche loro».