Ho esultato al gol di Conceiçao, bello come un acuto di Giorgia (quella che canta), che allontana l’Inter a due punti. Cuoricini, cuoricini.
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FALLI DA DIETRO
(rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 25° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25
Ho tifato Juve lo confesso.
Tutta Napoli ha tifato Juve.
E ho esultato al gol di Conceiçao, bello come un acuto di Giorgia (quella che canta), che allontana l’Inter a due punti.
Cuoricini, cuoricini.
Ho ancora da smaltire la sbronza Sanremo.
L’amarezza del giorno prima è digerita.
Per il risultato dello Stadium.
Ma anche perché un giorno in più fa ragionare. Ragioniere in bilico fra il dare e l’avere.
Viva la vita.
D’accordo, sesto punto perso in rimonta.
Ma quando ti manca tutto il lato sinistro, dal braccio alla gamba, dal malleolo, al piede, non puoi mai parlare di punti persi.
Quando devi reagire alle decisioni di una società che spudoratamente rinuncia a partecipare alla lotta scudetto, dopo un mercato insolente, non puoi mai parlare di punti persi.
“E adesso chi faccio entrare?”
L’urlo del Feroce Salentino indirizzato idealmente all’Impomatato presidente è la sintesi del Napoli attuale. Il Napoli è tutto in quell’urlo alla richiesta di cambio invocata dallo stremato Mazzocchi che voleva essere un duro.
Il mister con disperata pazienza ridisegna la squadra.
Schiera Politano terzino a sinistra.
E ricorre nientemeno che a Rafa Marin. Damme ‘na mano.
Anche se per lui sto Rafa è un po’ come un Toni Effe a Sanremo. Un infiltrato.
Il destino vuole che dopo pochi minuti gli aquilotti trovino un varco proprio sulla sinistra per il pareggio.
E’ stata la mano di Dia.
L’amarezza c’è.
Bastava avere a disposizione uno fra Spina e Olivera e molto probabilmente questa partita qui la portavamo a casa.
Prendiamo il buono.
Il rientro dopo due mesi di Alessandro Buongiorno.
Jack Raspad’oro che fa la differenza.
La consapevolezza di avere un modulo alternativo a disposizione.
I ragazzi tutti concentrati.
Il decimo risultato utile consecutivo.
Lo scudetto si deciderà a Napoli tra due domeniche quando ospiteremo l’Inter.
Battito.
Non ci sono partite facili.
Atalanta stanca.
Con la testa rivolta più al Bruges che al Cagliari, pareggia e non riesce a trafiggere Elia Caprile in una partita senza emozioni.
Era una chance clamorosa per infilarsi di nuovo nel treno scudetto. Fallita.
La Dea è una Elodie che aspira ad essere diva.
Le scappa sempre prima o poi l’inciampo cafone a svelare la sua natura da cubista di Quartaccio.
Giulietta regge a lungo a San Siro, poi la magia del Diavolo che rompe l’equilibrio…
La sblocca il duo Jimenez-Gimenez con una giocata davvero fantastica.
Demoni, direbbe sto Emis Killa mai visto prima e che spero di non vedere mai più.
Alex lo spagnolo con una palla liftata serve Leao.
Destro al volo del portoghese per Santiago il messicano e tap-in di testa a porta vuota.
Tutto molto bello.
Ex che si portano bene altrove.
Bentornato Eljif.
Lo zircone macedone torna in Serie A dopo un anno e dà inizio all’avventura in granata con un gran gol.
Bastarda nostalgia.
Nostalgia di una nostalgia che una volta era canaglia.
Audace colpo lariano a Firenze.
Facile indicare a inizio campionato nel Como la squadra sorpresa.
Bastava guardare i bilanci.
Mercato da oltre 100 milioni, ingaggi faraonici per una neopromossa.
Questi sono falsi provinciali.
Questi hanno grana da far paura.
Poi c’è Cesc scuola Barça che sa insegnare calcio.
Poi ci sono i due gioielli.
Che Cesc sta plasmando.
Due talenti immensi proiettati nel futuro.
Tutti pazzi per Nico Paz con un diamante gol.
Meraviglioso tiro a effetto dal limite dell’area.
Nico. Struttura da centravanti, numeri da fantasista.
Ma la gran bella scoperta è Diao.
Per tutta la partita ha schiacciato, saltato, ripreso, superato Dodô.
Annullare l’unica opzione per la Viola in uscita, è stato il fattore vittoria a favore della squadra di Fabregas.
Nico e Diao. Incoscienti giovani.
Sanremo è finito.
Domenica a Como tocca a noi.