Alla Gazzetta: «Kvara faceva la differenza, ma attenzione ad Okafor, può essere una sorpresa. La stella di questo Napoli? Grande impatto di McTominay, ma punto su Anguissa».
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L’ex attaccante di Napoli e Udinese, Fabio Quagliarella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato del lavoro di Antonio Conte con gli azzurri.
Quagliarella: «Conte è il top player del Napoli, ora starà martellando i calciatori per non farli mollare»
Domani è un po’ il Quagliarella day?
«Ci sono ricordi, sentimenti, Napoli è casa mia, Udine lo è diventata. Stagioni che racchiudono emozioni e difficoltà, ma pure quelle servono a formarti».
Come se lo immagina Conte dopo la sconfitta dell’Inter contro la Fiorentina?
«È il top player del Napoli che siede in panchina. Ha una sua credibilità, costruita sui successi. Ora li starà martellando per non farli mollare di un centimetro: lui sa bene che il campionato è ancora lungo, con 45 punti in palio cosa volete che siano tre di vantaggio? Però è sempre meglio averli in più degli avversari».
Il Napoli ci ha rimesso Kvara…
«Giocatore che sposta, fa la differenza, anche se negli ultimi tempi il rendimento è stato meno brillante. Però, attenzione: Okafor può essere una sorpresa, ha le caratteristiche giuste e con Conte può esaltarsi o magari rappresentare una soluzione in più. Ho notato scetticismo e mi sembra immeritato».
La storiella sulla Champions che toglie o dà, non si è ben capito, lei come la racconta?
«Che è sempre meglio giocarla. Poi è chiaro: risparmi voli, spostamenti, ti alleni meglio. Ma l’attesa è una carica che non appartiene a nessun’altra vigilia. È adrenalina pura».
Ognuno ha le sue stelle, ma se dovesse fare un solo nome del Napoli su chi si lancerebbe?
«C’è l’imbarazzo della scelta, perché l’impatto di McTominay è stato brutale in certi momenti. Però, ripensando alla passata stagione, punto su Anguissa: sta avendo un rendimento strepitoso, fa tutto, persino una valanga di gol, perché averne già segnato cinque rappresenta un fattore».