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Il senso di Raspadori per il gol: ha il tiro (destro e sinistro) e capisce prima degli altri dove finirà il pallone

Abbiamo rivisto ai raggi X gli otto gol che ha segnato in Serie A col Napoli. Può far bene a Lukaku e Lukaku può far bene a lui

Il senso di Raspadori per il gol: ha il tiro (destro e sinistro) e capisce prima degli altri dove finirà il pallone
Ni Napoli 29/12/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Venezia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: esultanza gol Giacomo Raspadori

Il senso di Raspadori per il gol: sa tirare e capisce prima degli altri dove finirà il pallone

Con l’infortunio di Neres e il possibile passaggio al 3-5-2 nelle gare contro Lazio, Como e Inter, è impossibile che non riemerga il tema Raspadori. Il calciatore vintage che potrebbe sorprendere. Non dispiace affatto l’idea di affiancarlo a Lukaku, di avvicinarlo alla porta per calciare (che poi è quello che gli riesce meglio). Raspadori ha 25 anni (li compirà in questi giorni, il 18 febbraio) ed è senza dubbio un attaccante. Lo dimostrano i gol segnati col Napoli. Non il numero – non sono tanti – ma la qualità: di inserimento o di tecnica o di balistica. E poi ci mette quel suo sembrare un veterano, un uomo spogliatoio con quel fare un po’ retrò. Quell’animo gentile. In campionato fin qui ne ha segnati otto in due stagioni e mezza.

Perché Raspadori è un attaccante

Stagione 22-23.

Napoli-Spezia 1-0.

È la sesta giornata del campionato dello scudetto. Raspadori la decide all’89esimo dopo una partita anonima da falso nueve (poi in Champions segnò ovunque e in qualsiasi modo – pure di testa – in quell’autunno ndr). Per la precisione segnò da ala sinistra, con Simeone che era subentrato a fine secondo tempo. Lozano va sul fondo sulla destra, crossa rasoterra all’indietro. Gaetano liscia il pallone. Non Raspadori che di destro, poco fuori dell’area piccola, segna con un rasoterra neanche così semplice, di piatto e di prima intenzione.

Juventus-Napoli 0-1

Il suo secondo gol in Serie A somiglia al primo per concetto. È la trentunesima giornata e il Napoli si gioca l’allungo finale per lo scudetto a Torino in casa della Juventus. In quella porta dopo il 90esimo e in quello stesso weekend (22-23 aprile) già Koulibaly aveva rubato il fuoco al dio bianconero. Fa lo stesso Raspadori con un sinistro al volo, smarcandosi da Fagioli che non l’aveva seguito, servito da un cross morbido di Elmas dalla destra. Si coordina – calcia bene con entrambi i piedi – e fa vivere al Napoli una serata memorabile a Capodichino. Anche in quell’occasione giocava da ala sinistra. Gol al volo di sinistro.

Stagione 23-24.

Genoa-Napoli 2-2

Per il terzo gol dobbiamo passare all’annata tragicomica dell’anno scorso. La quarta giornata di campionato di Garcia: il Genoa domina in lungo e in largo a Marassi. Poi due invenzioni di qualità consentono al Napoli di pareggiare la partita che finì 2-2. Il primo gol è di Raspadori. È una di quelle sue giocate: si gira in maniera fulminea (indovinate: era sul lato sinistro poco entro l’area) e devasta la porta. Mostra la sua migliore qualità, ovvero il calcio improvviso, la balistica verso la porta. Solo gli attaccanti di razza ce l’hanno. Ancora di sinistro, ancora di prima intenzione.

Napoli-Milan 2-2

Il quarto gol direttamente su calcio di punizione al Milan. Un’altra rimonta da 0-2 a 2-2, sempre sotto la guida di Garcia (che ne aveva grande stima). Un tiro secco di interno sul palo di Maignan che non poté farci nulla. Il Napoli negli ultimi anni segnava su punizione con Milik, poi una volta Mario Rui a Cagliari e Kvaratskhelia a Firenze nell’ultima giornata dello scorso campionato. I gol su punizione in generale nell’era De Laurentiis si contano sulle dita delle mani. Anche qui balistica e ci aggiungiamo personalità. Tiro secco di destro.

Salernitana-Napoli 0-2

Il quinto gol a Salerno fu un po’ discusso per un fuorigioco di partenza non segnalato dal guardalinee, che poi il Var non poté modificare per il solito protocollo. La palla arriva a Lobotka che entra in area, Raspadori è alla sua destra. Lobo gli serve il pallone rasoterra e Jack, all’altezza dell’area piccola, leggermente a destra, di destro tira a segna nell’angolino opposto.

Napoli-Juventus 2-1

Sembra un gol banale, non lo è. Ancora alla Juventus, ancora decisivo. In casa. Si è sull’1-1. All’85esimo calcio di rigore per il Napoli. Batte Osimhen. Raspadori segue partendo da dietro, comincia a correre mentre Osimhen prende la rincorsa. Il nigeriano tira, il portiere Szczesny respinge, lui brucia sullo scatto Anguissa, Di Lorenzo, oltre che Bremer, e segna.

Monza-Napoli 2-4.

Anche qui un gol di rapina, da rapace dell’area di rigore, da opportunista. Come per il rigore calciato da Osimhen contro la Juventus. Si è sul 3-2 per il Napoli, Di Lorenzo tira, il portiere respinge e lui col suo scatto bruciante supera l’avversario e di sinistro segna. Sembra un gol facile ma poi bisogna farsi trovare pronto e non sbagliare.

Stagione 24-25

Napoli-Venezia 1-0

L’ottavo gol è simile al primo, quello contro lo Spezia, ed è arrivato contro il Venezia, in quel pochissimo spazio che Conte gli ha concesso. Entrato al 70esimo, al posto di Anguissa, sullo 0-0. La sua è una posizione di mezz’ala di inserimento ma poi, com’è normale che sia per un attaccante, Raspadori finisce con lo stazionare in area. Così, quando Neres controlla il pallone e crossa,  trovato il suo sinistro. Altro gol da opportunista, da chi ha il fiuto del gol. Da chi sa prima degli altri dove finirà il pallone.

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