Alla Bild: «I calciatori dovrebbero smettere di lamentarsi. I soldi che chiedono in trattativa, dovranno pur arrivare da qualche parte. Perciò il Mondiale per club»

La Bild ha intervistato Karl-Heinz Rummenigge, membro del consiglio di sorveglianza del Bayern Monaco. Secondo quest’ultimo, interpellato soprattutto su tematiche relative al calcio europeo attuale, il Mondiale per Club entusiasmerà moltissimo gli spettatori, anche se il calcio sta virando nettamente verso una direzione di involuzione e non di sviluppo, a causa dei sovrapprezzi esagerati su stipendi e cartellini dei calciatori.
Rummenigge: «I nostri giocatori devono smettere di lamentarsi»
Di seguito quanto dichiarato alla Bild:
«Per molto tempo la Coppa del Mondo per Club è stata una competizione priva di emozioni e ora questa situazione è destinata a cambiare con la nuova modalità. Quella precedente, con sette squadre in inverno, era noiosa: come vincitore di una Champions League, si volava lì e si sapeva già che si sarebbe tornati con un altro trofeo nel bagaglio. Tutto ciò che è programmato e non emozionato non raggiunge i tifosi».
Sui pro e i contro:
«Per me, il fatto che la Fifa introduca ora la nuova Coppa del Mondo per Club equivale a un miracolo mondiale: per la prima volta, una competizione per squadre nazionali, la Confederations Cup, è stata abbandonata a favore di una competizione per club. Fatica? I nostri giocatori dovrebbero smettere di lamentarsi. Tutte le trattative contrattuali a cui ho assistito con noi vanno sempre e solo in una direzione: sempre più in alto, sempre più lontano, sempre più veloce. Ma tutti quei soldi devono arrivare da qualche parte».
Sullo sviluppo generale del sistema calcio:
«Se continua così, il calcio sarà l’unica industria al mondo che non produce più profitti, ma solo perdite. Ci stiamo dirigendo tutti verso un muro e nessuno è disposto a chiudere il gas. Se un giocatore dell’Fc Bayern guadagna “solo” 15 milioni di euro invece di 20 milioni, continuo a pensare che sia una cifra folle, se mi permettete il gioco di parole».
Sulla Superlega:
«Così come era stata progettata in origine con i top club di Inghilterra, Spagna, Italia, Francia e Germania, non esisterà mai. Perché nessuno vi parteciperà, a parte il Real Madrid e il Barcellona. Quello che stanno facendo ora: avvicinarsi ai club di seconda fascia. Ma poi non sarà una Superlega».
Su Nasser Al-Khelaifi:
«Lo conosco molto bene, sono suo amico. È una persona affidabile. Ma poiché è qatariota e la Coppa del Mondo 2022 si è svolta in Qatar, è stato ovviamente scelto come nemico dai gruppi ultrà. Non è giusto».
Poi conclude: «In Germania dobbiamo smettere di credere che solo il nostro catalogo di valori debba essere imposto al mondo intero. I politici e, purtroppo, anche il calcio stanno commettendo questo grande errore. Franz Beckenbauer diceva sempre: ‘Se punti il dito contro gli altri, quattro dita puntano contro di te».