Alla Gazzetta: «Non è il singolo che determina, ma il gruppo. Contro l’Udinese il Napoli ha dato tutto, il pareggio ci può stare. Lo scudetto si deciderà a marzo».
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L’ex tecnico Arrigo Sacchi ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport della lotta scudetto tra Napoli e Inter.
Sacchi: «Un errore non sostituire Kvara? Il mio Milan dello scudetto giocò quasi sempre senza Van Basten»
L’impressione è che il gruppo nerazzurro sia superiore a livello di individualità. Giusto?
«Sicuramente i nerazzurri hanno una rosa più numerosa e di qualità eccelsa. Ci sono giocatori di esperienza internazionale, che hanno notevoli valori tecnici. Ho ammirato, e continuo ad ammirare, il lavoro di Simone Inzaghi che ha intrapreso un percorso di crescita. Quando guardo l’Inter mi accorgo che tutti sanno che cosa devono fare, hanno lo spartito stampato in testa e raramente se lo dimenticano. Può capitare qualche scivolone, come a Firenze la settimana scorsa, ma nel complesso stiamo parlando di una squadra che ha una grande continuità di rendimento».
Come vede questa volatona per lo scudetto?
«Non riesco a dire chi possa essere favorito. Voglio gustarmela tutta, pedalata dopo pedalata. Penso che marzo sarà il mese decisivo».
Si aspettava la frenata del Napoli con l’Udinese?
«Ho visto la partita e devo dire che il Napoli ha dato tutto quello che aveva. E questo è un merito. I ragazzi di Conte hanno finito con la lingua fuori, erano stanchissimi. Il pareggio ci può stare anche perché giocavano contro una squadra, l’Udinese, molto fisica: la prestazione, dal punto di vista dell’impegno, c’è stata e Conte può essere contento di questo. Ritengo che lui, a Napoli, stia facendo una specie di capolavoro, in una città che è innamorata di calcio e di bellezza e lui, il mio amico Antonio, sta regalando grandi emozioni. Contro la Lazio all’Olimpico sarà una partita ad alto contenuto estetico perché sia il Napoli sia la squadra di Baroni giocano un bel calcio. Credo che Conte, allenatore di caratura internazionale, saprà toccare le corde giuste per ottenere dalla squadra il massimo. Lui è un maestro in queste situazioni».
Non aver sostituito Kvara può essere stato un errore?
«I dirigenti, assieme a Conte, avranno sicuramente riflettuto. Ricordo sempre che il mio Milan vinse lo scudetto e Van Basten giocò pochissime partite perché era infortunato. Non è il singolo che determina, ma il gruppo. E Conte, a Napoli, in pochissimo tempo, ha saputo costruire un gruppo coeso dove tutti si sacrificano e lottano per un unico obiettivo».
Non avere impegni internazionali può aiutare il Napoli nella volata scudetto?
«Penso proprio di sì, perché c’è la possibilità di allenarsi con regolarità durante la settimana, non ci sono lunghi viaggi da affrontare, non si sprecano energie fisiche e nervose e, soprattutto, si possono evitare infortuni. L’Inter, invece, che è impegnata in Champions League, dovrà gestire bene le risorse e le energie dei vari elementi. Il turnover diventa fondamentale».